Presidente Ataf: "Importato il modello Marchionne?"

  • Tempo di lettura:4minuti

2010-08-26 14:17:48

><div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow: hidden;">[perUnaltracittà 26/08/10]</div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow: hidden;"></div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow: hidden;">Presidente Ataf, De Zordo: "Importato il modello Marchionne?"</div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow: hidden;">Scontro duro coi dipendenti e penalizzazione degli abbonati</div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow: hidden;"></div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow: hidden;">Il comportamento tenuto dal presidente Ataf nei confronti dei dipendenti sta assumendo toni inverosimili. Attacchi verbali, sfoghi pesanti e persino offensivi, diverbi in pubblico. Quel che è certo è che con questa modalità la situazione già grave dell’azienda non vedrà un miglioramento; inasprendo come mai prima i rapporti sindacali, si andrà incontro a una stagione di di conflittualità che non potrà che nuocere all’azienda e alla città. Non che il neo presidente possa essere ritenuto responsabile di una crisi che ha radici lontane, ma, chiamato dal sindaco a rimediare a una situazione fallimentare, Bonaccorsi rischia invece di peggiorare le cose e riesce persino nella difficile impresa di far compattare in un unico fronte di lotta le diverse sigle sindacali.</div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow: hidden;"></div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow: hidden;">E invece il suo compito è proprio quello di fare gli interessi dell’azienda che presiede, tutelare i suoi dipendenti e non prendere provvedimenti affrettati in ossequio all’agenda del sindaco e alle sue esigenze comunicative, come nel caso per esempio dell’abbattimento della Pensilina di Toraldo di Francia (ma già era stato così per piazza del Duomo). Ma per questo, per far le cose in modo funzionale e senza ledere i diritti di utenti e dipendenti, ci vogliono idee, progettualità, collaborazione con le componenti e le professionalità dell’azienda. E una autonomia dall’amministrazione che forse non c’è in misura sufficiente. Che dire poi del piano tariffario, che aggrava i costi proprio dei soggetti che maggiormente già risentono della crisi, con la scomparsa degli abbonamenti agevolati per i lavoratori, come pure la riduzione delle agevolazioni per gli anziani.</div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow: hidden;"></div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow: hidden;">Pensare che Bonaccorsi doveva portare una ventata di efficienza e di modernità nella gestione della partecipata. E infatti ha dichiarato che con l’apertura della nuova biglietteria in affitto a 140.000 euro l’anno a Grandi stazioni sta portando l’azienda "a livello europeo". A noi pare che invece che la stia riportando nel medioevo, sia per la incredibile mancanza, nei 180 mq presi in affitto, di servizi igienici per passeggeri e per dipendenti, sia per quanto riguarda il rispetto dei diritti dei lavoratori. Marchionne sta facendo scuola a anche a Firenze?</div>
<div>[perUnaltracittà 26/08/10]</div>
<div></div>
<div>Scontro duro coi dipendenti e penalizzazione degli abbonati</div>
<div></div>
<div>Il comportamento tenuto dal presidente Ataf nei confronti dei dipendenti sta assumendo toni inverosimili. Attacchi verbali, sfoghi pesanti e persino offensivi, diverbi in pubblico. Quel che è certo è che con questa modalità la situazione già grave dell’azienda non vedrà un miglioramento; inasprendo come mai prima i rapporti sindacali, si andrà incontro a una stagione di di conflittualità che non potrà che nuocere all’azienda e alla città. Non che il neo presidente possa essere ritenuto responsabile di una crisi che ha radici lontane, ma, chiamato dal sindaco a rimediare a una situazione fallimentare, Bonaccorsi rischia invece di peggiorare le cose e riesce persino nella difficile impresa di far compattare in un unico fronte di lotta le diverse sigle sindacali.</div>
<div></div>
<div>E invece il suo compito è proprio quello di fare gli interessi dell’azienda che presiede, tutelare i suoi dipendenti e non prendere provvedimenti affrettati in ossequio all’agenda del sindaco e alle sue esigenze comunicative, come nel caso per esempio dell’abbattimento della Pensilina di Toraldo di Francia (ma già era stato così per piazza del Duomo). Ma per questo, per far le cose in modo funzionale e senza ledere i diritti di utenti e dipendenti, ci vogliono idee, progettualità, collaborazione con le componenti e le professionalità dell’azienda. E una autonomia dall’amministrazione che forse non c’è in misura sufficiente. Che dire poi del piano tariffario, che aggrava i costi proprio dei soggetti che maggiormente già risentono della crisi, con la scomparsa degli abbonamenti agevolati per i lavoratori, come pure la riduzione delle agevolazioni per gli anziani.</div>
<div></div>
<div>Pensare che Bonaccorsi doveva portare una ventata di efficienza e di modernità nella gestione della partecipata. E infatti ha dichiarato che con l’apertura della nuova biglietteria in affitto a 140.000 euro l’anno a Grandi stazioni sta portando l’azienda "a livello europeo". A noi pare che invece che la stia riportando nel medioevo, sia per la incredibile mancanza, nei 180 mq presi in affitto, di servizi igienici per passeggeri e per dipendenti, sia per quanto riguarda il rispetto dei diritti dei lavoratori. Marchionne sta facendo scuola a anche a Firenze?</div&gt

The following two tabs change content below.

Redazione

Il gruppo di redazione della rivista edita da perUnaltracittà