Sos Ataf, a rischio 350 autisti

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2010-09-28 10:20:16

>[La Repubblica Firenze, 28/09/2010]<br />Gli autisti a casa e i cittadini inchiodati a fermate da cui passano sempre meno bus. È il fosco quadro del futuro se il governo manterrà i tagli previsti alle risorse da trasferire alle Regioni per il trasporto pubblico su gomma. Un tracollo che manderà tutti a piedi (o tutti in auto) e metterà a rischio il posto di centinaia di lavoratori. Meno soldi e meno chilometri percorsi dal bus. Per la precisione un taglio del 25% su 33 milioni di chilometri percorsi in provincia, il territorio per cui nel 2011 sarà messo a gara il trasporto pubblico. Di questi, 20 milioni a Firenze, 18 di Ataf e 2 della partecipata Li-nea. Tradotto in posti di lavoro, significa 350 autisti in meno all’Ataf e 400 in tutta la provincia. Ovviamente è una prima ipotesi, nella speranza che il governo ci ripensi. Ma lo scenario drammatico è realistico. Lo ha appena illustrato ai sindacati Ataf, Cgil, Cisl, Uil e Faisa, Stefano Giorgetti, l’assessore ai trasporti della Provincia cui la Regione affida la gestione del trasporto pubblico. Giorgetti ha annunciato ai sindacati il taglio del 25% dei chilometri e ha calcolato che significherebbe anche un 20% di esuberi tra i circa duemila autisti della provincia fiorentina. E siccome la parte del leone la fanno Ataf e Li-nea, Americo Leoni della Faisa calcola 350 autisti in meno tra le due aziende e l’assessore dice che è realistico. Giorgetti lancia l’allarme: «Tagliare chilometri significa pericolo di esuberi e un vero colpo mortale al trasporto pubblico locale. Rischiamo di togliere le corse per le scuole e i pendolari. Il governo deve ripensarci». Spiega l’assessore: «La manovra intende tagliare il 40% dei trasferimenti alle Regioni per il tpl. La Regione a sua volta dovrà tagliare lo stesso 40% dai 52 milioni che ci dava per il contratto con le aziende. Salvo ripensamenti, il taglio del 25% dei chilometri oggi percorsi dai bus sarà inevitabile. Pur dopo avere fatto tutte le riorganizzazioni possibili, come l’aggregazione delle aziende, l’aumento della velocità commerciale dei mezzi, il taglio dei costi e perfino un eventuale ritocco di tariffe». Intanto i sindacati si mobilitano e lasciano pensare che il taglio se davvero dovesse essere confermato, non sarà indenne. Leoni promette battaglia durissima contro gli esuberi: «Tutto, purché nessuno a casa». La Filt Cgil, anticipa Ismael Ori della rsu Ataf, si avvia a chiedere lo stato di crisi per il trasporto pubblico. «È un settore che sta andando a gambe all’aria — spiega — I tagli del governo si aggiungono alla nessuna politica finora fatta sulla questione a livello locale. Niente grande azienda della mobilità, niente corsie per l’aumento della velocità». Da parte sua, Giorgetti annuncia 3 o 4 milioni in arrivo dalla Provincia per Ataf come saldo della vertenza sull’aumento del compenso per i chilometri percorsi chiesto dall’azienda.

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