Quest’anno qualcosa è cambiato nella mobilitazione studentesca: la prima manifestazione dell’autunno caldo ha visto scendere in piazza duemila studenti, più del doppio dell’anno scorso. Ma non si tratta solo di questo, perché il corteo invece di concludersi in una piazza, si è concluso nel cortile del liceo Machiavelli-Capponi, dando inizio alla nostra occupazione.
Ci siamo posti due obiettivi: da una parte manifestare contro l’ultima riforma della scuola che, sulla stessa linea di tutte quelle degli ultimi anni, cerca di smantellare i principi fondanti della scuola pubblica, inserendoci selezione chiamandola meritocrazia (sia tra studenti che tra insegnanti), finanziamenti da enti privati e una struttura gerarchica piramidale, in cui il preside conta più della collegialità e dove lo studente non ha spazio per esprimere le proprie necessità.
Dall’altra essere la scintilla in grado di far scoppiare la mobilitazione fiorentina. Per questo le nostre attività sono state volte all’apertura verso l’esterno, e abbiamo cercato collaborazione non solo coi ragazzi del nostro istituto, ma con tutti quelli di Firenze, studenti medi, universitari, lavoratori e disoccupati. Volevamo che i nostri messaggi raggiungessero più persone possibile, senza i filtri e le correzioni della stampa.
Infatti già lunedì 13 ottobre eravamo di nuovo in strada, diretti verso Prato, insieme agli studenti dell’ITI Da Vinci e dell’ISA, per contestare il ministro Giannini, in giro per #labuonascuolatour.
Giovedì 16 invece abbiamo puntato più in alto. Quel giorno era stato lanciato uno sciopero sociale in tutto il paese, una mobilitazione in cui tutti erano invitati a bloccare il flusso normale della città, a creare disagio e a palesare il proprio dissenso. Quindi abbiamo bloccato la nostra scuola: studenti, professori e personale ATA hanno intasato piazza Frescobaldi tanto da fermare il traffico. Dopo il presidio davanti alla scuola chiusa, coinvolgendo gli studenti che alla mattinata libera hanno preferito manifestare, ci siamo diretti al concentramento del corteo lanciato dal Coordinamento degli studenti fiorentini in piazza San Marco.
Il corteo voleva bloccare Ponte alla Vittoria ma le forze dell’ordine hanno permesso solo un tragitto attraverso il centro pedonale. Abbiamo visto l’ultimo spiraglio in via della Vigna Nuova, dove però carabinieri e polizia in tenuta antisommossa, accompagnati dalle fedeli telecamere, hanno creato un blocco. Quando il corteo ha cercato di sfondare il cordone le forze dell’ordine hanno reagito caricandoci e ferendo tre nostre giovani compagne. Alla fine, insieme ad altre realtà cittadine, ci siamo diretti verso il liceo Capponi con l’intenzione di occuparlo. Dentro ci siamo riuniti in assemblea discutendo dell’accaduto con gli esterni, scoprendo che degli agenti della Digos, entrati in mattinata, avevano razzolato nei nostri zaini in cerca di informazioni, creato disordine e urinato nella palestra in cui dormiamo.
Nonostante questo ci siamo rimessi in moto, con assemblee e attività venerdì e sabato (su crisi ambientale, caso Eataly, Abusi in divisa, caso Ataf,…), per dimostrare che i soprusi dello Stato non ci intimidiscono.
L’occupazione è quasi giunta al termine, ma le mobilitazioni no: saremo in piazza con i lavoratori Ataf il 24 ottobre e il 14 novembre per il secondo sciopero sociale. Ci faremo vedere e sentire, conquisteremo passo dopo passo la scuola che vogliamo.
Collettivo Autorganizzato Machiavelli-Capponi
Machiavelli Capponi
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