Lupi e Incalza, allievo e maestro

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lupiCon inaspettata puntualità, le cronache giudiziarie di questi giorni ci confermano, proprio a partire da vicende fiorentine, l’inopportunità della scelta di chiamare il Ministro Lupi a diffondere come docente la sua esperienza in tema di pubblica amministrazione del territorio e degli appalti di opere. Nel profilo biografico-politico che ne avevo tracciato avevo trascurato di illustrare quest’ultimo aspetto, che mi era meno direttamente noto dei suoi precedenti di amministratore locale e legislatore urbanistico. Tuttavia bisogna riconoscere che in tema di appalti di grandi opere pubbliche Lupi non è maestro, ma allievo del mega-dirigente a vita del Ministero, Ettore Incalza.

Ricordo che a fine degli anni ’80 – quando Lupi aveva probabilmente i pantaloni corti e frequentava forse i “raggi” di GS, Gioventù Studentesca, di don Giussani, non ancora divenuta CL, Comunione e Liberazione – Ettore Incalza, già dirigente pubblico non ricordo se a FS o al Ministero dei Lavori Pubblici, venne invitato dal Preside socialista alla Facoltà di architettura di Milano a illustrare gli auspicabili metodi di fluidificazione delle procedure di appalto dei lavori pubblici.

Negli stessi anni l’amministratore delegato di Sistemi Urbani, immobiliare dell’IRI proprietaria delle aree dell’ex fabbrica originaria dell’ Alfa Romeo – veniva indagato da Mani Pulite per aver versato tangenti a Roma al segretario amministrativo del PSI Vincenzo Balzamo, dopo di che il Sindaco socialista di Milano e cognato di Craxi, Paolo Pillitteri divenne straordinariamente arrendevole alla vendita dell’area a Fiera di Milano, per un ampliamento all’epoca vissuto da parte degli abitanti in zona come stravolgente per la vivibilità del quartiere. I pur sagaci procuratori milanesi non riuscirono poi in giudizio a dimostrare un rapporto di causa-effetto tra le due vicende, e oggi il quartiere è alle prese con l’ipotesi di trasformazione di parte di quell’edificio in nuovo stadio aziendale del Milan, rinnovando il rapporto tra proteste della cittadinanza e acquiescenza dell’Amministrazione comunale di Pisapia-De Cesaris.

Poteva Lupi sottrarsi all’influenza di personaggi di tal schiatta? Stamane 19.3 a Omnibus/La7 Nunzia De Girolamo, sua compagna di partito in NCD ed ex Ministro delle Risorse agricole diceva: “Occorre cautela nella valutazione del caso: quando io sono arrivata al Ministero delle risorse agricole i miei dirigenti-capo non mi rispettavano e io li ho confermati perché non potevo mandarli via”. Insomma: se non puoi nominare dirigenti dei tuoi subordinati (come in parte poi avvenuto alla Di Girolamo con valutazioni curriculari molto aleatorie alla valutazione della magistratura per abuso d’ufficio), fatteli amici e mettiti alle loro dipendenze!

*Sergio Brenna è professore ordinario di Urbanistica presso il Politecnico di Milano. Da anni propone letture critiche e proposte progettuali alternative per le grandi trasformazioni della città e del territorio di Milano. Autore, tra l’altro, di La città. Architettura e politica. Fondamenti teorico-pratici di urbanistica (Hoepli, 2004).

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Sergio Brenna

Sergio Brenna è professore ordinario di Urbanistica presso il Politecnico di Milano. Da anni propone letture critiche e proposte progettuali alternative per le grandi trasformazioni della città e del territorio di Milano. Autore, tra l’altro, di "La città. Architettura e politica. Fondamenti teorico-pratici di urbanistica" (Hoepli, 2004).

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