Nardella e quel “conflitto di interessi” sulla Tav

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E’ azzardato affermare che il sindaco Dario Nardella sia in “conflitto di interessi” politici con i lavori dell’Alta Velocità di Firenze e il loro riavvio, così come lo sarebbe stato l’ex sindaco Matteo Renzi?

Avevano già posto la questione Ornella De Zordo e Tommaso Grassi a Renzi nel settembre 2013, dopo una loro interrogazione in Consiglio Comunale, e lo ha riproposto Miriam Amato a Nardella nel marzo scorso, dopo l’approvazione del bilancio di previsione 2015 da parte della maggioranza PD in Consiglio Comunale.

Il conquibus sono gli 84 milioni di “compensazioni” dai lavori Tav, che derivano dall’accordo che l’ex sindaco Renzi fece con FS il 3 agosto 2011, dopo un controverso confronto con Mauro Moretti (allora a.d. di FS) sulla Tav di Firenze. Accordo che mise istantaneamente a tacere qualunque dubbio, espresso in precedenza dell’ex sindaco e ora Presidente del Consiglio, sulla bontà del progetto.

I “trasferimenti” finanziari da RFI al Comune furono concordati successivamente e dovevano arrivare in più tranche: una parte alla firma della Convenzione (avvenuta il 1 agosto 2013), oltre 20 milioni di euro, e successivamente il grosso, circa 59 milioni di euro, solo “dopo l’avvio a realizzazione dello scavo delle gallerie della linea AV/AC“.

Ma a gennaio 2013 c’era già stato l’imprevisto, ovvero l’intervento della magistratura che aveva sequestrato la famosa talpa, la “Monnalisa”, così che il cantiere di Firenze Campo di Marte, da cui doveva iniziare lo scavo del tunnel, non era quasi partito e non lo è ancora oggi. Intanto però il Comune aveva già iniziato, a fine 2013, a riscuotere i primi trasferimenti da RFI, che avrebbero dovuto servire alla realizzazione di opere viarie di vario genere.

In realtà il primo “investimento” importante è stato sul nuovo Teatro dell’Opera, con il così detto “acconto di garanzia per acquisto terreno”, dal costo di oltre 17 milioni di euro. Poi oltre 1,3 milione di euro per “attività di progettazione per interventi stradali” nel 2013 e un altro 1,3 milione per altra progettazione nel 2014. Poi si è passati a qualche “manutenzione straordinaria” di strade, tutte rigorosamente nel centro storico, come via Cerretani (1,1 milione di euro), via Faenza (800mila), Venezia (800mila), Micheli (700mila), Colonna (280mila), Proconsolo (200mila).

Tutte le altre opere che erano state previste, in larga parte fin dal 2013, sono rimaste ferme, con la motivazione: “il progetto non è stato validato in quanto non si è reso disponibile il finanziamento”. Insomma è dal bilancio comunale di Renzi del 2013 che sono previste opere stradali o interventi di “manutenzione straordinaria”, ma senza i “trasferimenti da RFI” non si fanno, trasferimenti stimati in circa 57 milioni nel bilancio di previsione 2015 di Nardella.

Senza quei soldi non si realizzano opere già programmate a cui l’amministrazione tiene molto, come ad esempio la strada lungo il fosso Macinante via Pistoiese-Rosselli (oltre 17 milioni di euro), il sottopasso ferroviario di via Vittorio Emanuele legato alla linea 3 della tramvia (2,1 ml), il 6° lotto della Perfetti Ricasoli-Mezzana (1,6 ml), ma neppure la passerella dell’Argingrosso (2,2 ml), la ripavimentazione di piazza delle Cure (2,0 ml), de’ Nerli (1,7 ml) o di San Marco (1,1 ml), e altre manutenzioni dal costo minore, come per via Panzani, via Gioberti, piazza Alberti, parcheggi, piste ciclabili e busvie varie. Ma non si parte neppure con l’ultima opera prevista, la linea 4 della tramvia, Leopolda-Piagge, dal costo iniziale di 12,1 milioni di euro.

Quindi è evidente che sono forti gli interessi dell’amministrazione comunale nell’Alta Velocità fiorentina, perché i 57 milioni di euro di investimenti del 2015 dipendono esclusivamente dai futuri trasferimenti da RFI, che sono vincolati dalla partenza dei lavori di scavo del tunnel: sarà per questo motivo, più che sulla utilità effettiva del tunnel, che il sindaco Nardella si preoccupa se i cantieri TAV non ripartono o addirittura rischiano il blocco definitivo?

*Cecco Angiolieri, “focoso” osservatore critico fiorentino

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Cecco Angiolieri, "focoso" osservatore critico fiorentino

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