1971

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L’otto marzo del 1971 – la notte del mitico incontro di boxe in cui Joe Frazier sconfisse Muhammad Alì e quaranta anni prima che apparissero sulla scena Julian Assange, Edward Snowden e Chelsea Manning – una “Commissione di cittadini che indaga sull’Fbi”, come si autodefinirono, entra nell’ufficio dell’Agenzia governativa a Media, in Pennsylvania, e ruba tutti i dossier prodotti sugli attivisti che in quegli anni contrastavano la guerra in Vietnam e lottavano per i diritti civili delle minoranze negli Usa con organizzazioni come le Pantere Nere, il Movimento di Martin Luther King Jr., la Southern Christian Leadership Conference.

1971I protagonisti della Commissione sono rimasti sconosciuti fino ad oggi nonostante la grande mobilitazione poliziesca messa in piedi per colpire i responsabili di un reato da diversi lustri di prigione. Un libro di Betty Medsger Il furto: la scoperta dell’Fbi segreto di J. Edgar Hoover ha ispirato il film 1971 di Johanna Hamilton, prodotto tra gli altri da Laura Poitras, (protagonista del caso Snowden e autrice di Citizenfour),  che ha il merito di dare un nome e un volto alle otto persone che mettendo in gioco la propria vita e gli affetti più cari, dimostrarono a tutta l’America quanto fossero fuori legge i metodi di chi la legge doveva farla rispettare. Il loro atto scatenò una grande indignazione popolare contro il governo e portò ad una Commissione di inchiesta parlamentare che censurò l’operato dell’Fbi di Hoover.

Nel film si racconta come l’Fbi schedasse parte della popolazione solo per le sue idee e opinioni, tradendo così il primo emendamento della Costituzione americana che tutela la libertà di parola e il diritto di riunirsi pacificamente. Non solo, si infiltrava nei gruppi di attivisti di sinistra, manipolava il libero dibattito interno ai gruppi con minacce legali, lettere anonime e altri metodi al di fuori di ogni principio democratico fino ad arrivare a veri e propri atti di violenza. Un gruppo di uomini e donne si è opposto a questa deriva e ha rischiato tutto per rivelare i segreti del governo. Proprio come quaranta anni dopo hanno fatto Assange, Snowden e Manning con le loro effrazioni civili all’interno dei sistemi informatici dei governi democratici.

Guardatela questa ode al whistleblower, è un film importante per capire come nel nostro piccolo possiamo fare molto per difendere la democrazia, perché oggi, con le norme post 11 Settembre, la situazione è addirittura peggiore.

Lo trovate in questi giorni, sottotitolato in italiano, su Netflix.

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Cristiano Lucchi, giornalista e mediattivista, dirige Fuori Binario, giornale dei senza fissa dimora fiorentini. Ha fondato e diretto l’Altracittà – giornale della Comunità delle Piagge. Ha pubblicato “Autopsia della politica italiana” (2011), “L’imbroglio energetico” (2012), “Il Laboratorio per la Democrazia. La politica dal basso” (2012). È un attivista di perUnaltracittà.

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