La prodigiosa zuppa per riprendersi dopo un eccesso alimentare. Fra i tanti eccessi di questo momento storico, quelli alimentari non rubano di certo la prima pagina alla stupefacente perdita di senso del limite che trabocca dai livelli decisionali più alti, in Italia come nel resto del mondo.
Tuttavia, ciascuno di noi nel suo piccolo sa come può essere lungo e fastidioso riprendersi dopo che (magari per disperazione) si è mangiato e bevuto troppo, ben oltre quel limite che il corpo riesce a sopportare.
Per fortuna anche in questi casi possiamo fare a meno di pasticche e polverine e tornare semplicemente in cucina. Lì potremo prepararci un rimedio semplice e potente per superare il torpore e i fastidi del giorno dopo.
Il rimedio in questione è la (quasi mitica) “Zuppa di miso”, un altro dei tanti doni culinari-medicinali che ci vengono dall’estremo oriente.
Questa zuppa ci fa trovare in una piccola ciotola un concentrato di sostanze che aiutano a rimettere in sesto lo stomaco più scombussolato e permettono al corpo di liberarsi più facilmente da “sostanze tossiche” di vario genere (alcol, sostanze cancerogene prodotte da cotture sbagliate, tabacco, ecc.)
La zuppo di miso è di disarmante facilità, ma la sua efficacia dipende dalla cura con cui la si prepara.
Zuppa di miso (dosi per una persona)
250 ml di acqua
3-5 cm di alga Wakame
Qualche pezzetto di verdura (es. cipolla, carota, broccolo, ravanello)
1 cucchiaino di miso non pastorizzato
La parte verde di un cipollotto fresco (oppure del prezzemolo) tritato
Mettere in ammollo l’alga in acqua fredda per qualche minuto. Sciacquarla e tagliarla a pezzetti. Metterla sul fuoco in un pentolino insieme ai 250 ml di acqua. Tagliare le verdure e aggiungerle. Portare a bollore e cuocere a fiamma bassa e coperta per circa 10 minuti.
Nel frattempo sciogliere il miso in poca acqua.
Togliere il pentolino dal fuoco e aggiungere il miso. Mescolare e versare in una ciotola. Aggiungere il cipollotto verde tritato. Pronta!
Gli effetti benefici di questa zuppa provengono principalmente dal miso, una pasta densa ottenuta dalla fermentazione dei fagioli di soia e di un cereale. La sua ricchezza in enzimi e fermenti, insieme alle sue proprietà alcalinizzanti, lo rendono un vero e proprio toccasana per ristabilire una normale digestione, riducendo l’acidità gastrica e i gonfiori intestinali.
Oltre a questo il miso contiene delle sostanze “leganti” (acido dipilocolonico, ecc.) in grado di ripulire l’organismo da tossine di varia origine. (Il miso è stato usato anche in caso di contaminazione radioattiva, come ad esempio a Hiroshima e in Ucraina ai tempi di Chernobyl.)
E’ fondamentale che il miso non sia pastorizzato e che venga aggiunto solo alla fine della cottura, senza farlo assolutamente bollire. Infatti, sia la pastorizzazione che la bollitura distruggono gli enzimi e i fermenti e di conseguenza lo privano dei loro benefici effetti.
La zuppa di miso ha in realtà tantissimi altri effetti positivi e riequilibranti. Potrebbe valere la pena provare ad usarla per superare eccessi e sregolatezze anche di natura non alimentare.
Giunge notizia d’oltreoceano che è stata inaugurata una nuova forma di politica partecipativa: è la “ham & pineapple pizza democracy” (democrazia della pizza al prosciutto & ananas) in cui un cibo è usato per recapitare al politico irraggiungibile di turno un messaggio dal basso.
Perché allora non provare anche qui qualcosa di simile, lasciando stare le stravaganti pizze hawaiane e usando invece questa zuppa come messaggero di democrazia? Con l’invito a prendersi il tempo per sorseggiarla e recuperare (almeno) un poco di misura.
Avvertenza. Le informazioni qui fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale. Esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico e degli altri operatori sanitari abilitati a norma di legge.
*Annalisa Nardi