Abbiamo pubblicato sulla nostra pagina Facebook la foto di un avviso affisso davanti al Centro di accoglienza straordinaria di Paterno/Pelago, in cui si intimava ai migranti ospiti di non prendere gli autobus negli orari di punta. Il comunicato è stato ripreso da diversi giornali, che hanno giustamente contattato il sindaco e la cooperativa, i quali, pur evitando di rispondere al telefono e quindi alle domande, hanno rilasciato una nota zeppa di giustificazioni.
In questa nota il Sindaco Renzo Zucchini e il Partito Democratico cittadino si tirano fuori, dicendo che mai avrebbero invitato la cooperativa ad affiggere un simile cartello, mentre la coop afferma che si trattava solo di un gentile consiglio rivolto agli ospiti per evitare che incappassero in autobus sovraffollati, peraltro attaccato da un operatore un po’ sbadato che non ha atteso la necessaria autorizzazione.
Peccato che prima di incontrarsi a tre – Sindaco, PD e Cooperativa Cristoforo (quest’ultima associata al Consorzio Co&so) –, per elaborare questa fantomatica versione, e prima ancora che il nostro comunicato fosse rilasciato, il Sindaco era stato contattato da una cronista di Repubblica, che era venuta a sapere del cartello tramite contatti con il mondo dei migranti, esattamente come noi.
Evidentemente con la giornalista il sindaco si è lanciato in giustificazioni meno elaborate di quelle contenute nella nota. Dichiarazioni dunque più vicine al vero, tanto che nell’articolo pubblicato da Repubblica Firenze (leggilo qui), la verità è venuta fuori in maniera abbastanza netta: l’autobus è in generale sovraffollato e il Comune di Pelago, per porre un freno alle lamentele, ha pensato di limitare l’afflusso dei migranti, invitando le cooperative ad affiggere quel cartello.
C’erano altri modi per risolvere la questione, ridurre il sovraffollamento aumentando le corse per tutti, per esempio, e segnalare alle autorità centrali, pubblicamente, le storture di questo modello di accoglienza, che lascia i richiedenti asilo in un limbo, con pochissimi soldi, senza avere la possibilità di avere un contratto, senza poter mettere a frutto le proprie competenze e le proprie vocazioni. Ma evidentemente di questi tempi sono di moda le maniere spicce. In fondo a chi importa, “non lavorano, non fanno niente tutto il giorno”. E soprattutto non votano.
Quello che dispiace è che il Sindaco Zucchini e il PD di Pelago ci abbiano fatto passare per diffamatori invece di ammettere l’errore e rimediarvi. Ma poiché siamo certi della verità, lasciamo a voi il giudizio.
Buona lettura!
*Potere al Popolo Firenze
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In questo paese siamo impazziti. In Germania dove i migranti sono forse ancora più malvisti che da noi non si sognerebbero mai di fare queste discriminazioni. Il problema secondo me è che in Italia la burocrazia e un eccesso di normative impediscono a chiunque di trovare una via alla sopravvivenza dignitosa, figuriamoci ai migranti. Quindi si vive in una condizione di precariato perenne riguardo alle possibilità di sopravvivenza che ovviamente, se lo stato non le garantisce, l’essere umano se le garantisce comunque. Infatti lo spazio vitale è giocoforza e legittimo procurarselo con ogni mezzo. in Italia rispetto alle norme siamo tutti trasgressori ad una o a un altra, è mai possibile non essere messi mai in condizioni di essere nel giusto? Ebbene se non possiamo essere nel giusto sopravviveremo stando nell’ingiusto ma sopravviveremo…