2010-01-21 07:28:03
><p>[La Nazione Firenze, 21/01/2010]<br />Dare un contributo all’ambiente e un concreto ritorno economico ai territori interessati. Questi i due principali obiettivi dei progetti eolici, che vedono la Valdisieve tra le aree coinvolte da tali iniziative. Del resto occorre ipotizzare impianti dove c’è più vento poiché anche questo riduce proporzionalmente il numero di turbine per la stessa quantità di energia prodotta. Nel suo ‘piccolo’ (3-5 aereogeneratori), anche un impianto eolico da circa 10 MW può evitare l’emissione di 11mila tonnellate di anidride carbonica all’anno. <br />Marco Pigni — direttore dell’Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili — interviene sulla questione spiegando come le emissioni elettromagnetiche prodotte da un impianto eolico non siano, secondo lui, nocive per ambiente e persone: «Gli impianti di questa natura — dice — non creano emissioni nocive per l’uomo. E’ sufficiente rispettare precise normative tecniche. In concreto si arriva ad avere emissioni inferiori a quelle emesse da una normale lavatrice da casa. Lo stesso ragionamento vale per il rumore. Un impianto ben progettato produce emissioni acustiche che, a distanza di alcune centinaia di metri, sono poco distinguibili dal normale rumore di fondo del vento». <br />Anche per quanto concerne i tempi per montaggio e smontaggio di una turbina eolica «siamo nell’ordine di due-tre giorni, con le stesse strade di accesso realizzate senza usare asfalto o cemento. Le società che realizzano questi impianti hanno, per legge, l’obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi, una volta esaurita la funzione dell’impianto». Senza dimenticare che un altro vantaggio dell’eolico è che se tra 20 anni ci saranno tecnologie migliorative si potrà togliere l’impianto e ripristinare il luogo senza nessun effetto irreversibile, ma nel frattempo avremmo risparmiato milioni di barili di petrolio e milioni di tonnellate di CO2.<br />di Riccardo Benvenuti</p>

Redazione

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