Derivati? No, grazie

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2010-01-23 23:00:00

><p>Finalmente il Comune di Firenze ha preso una strada decisa per fermare il pericoloso fenomeno dei derivati come strumenti finanziari dell’amministrazione pubblica. Il Consiglio comunale ha infatti approvato all’unanimità una mozione sul tema, recependo i punti qualificanti di una proposta da noi avanzata da diversi mesi. Palazzo Vecchio dovrà impegnarsi a non accollarsi strumenti finanziari così incerti e pericolosi, che già oggi, in seguito alla stipula di contratti negli scorsi anni, costringono le casse pubbliche a esborsi di rate molto pesanti.</p>
<p>Era stata la precedente giunta, guidata da Leonardo Domenici, la responsabile dell’ampio utilizzo dei derivati, operazioni rischiose e speculative che rischiano di essere un danno per i cittadini che dovranno comunque ripianare i debiti. La stessa magistratura, in varie città d’Italia, aveva aperto inchieste per verificare la liceità di questi strumenti. In Toscana sono oltre 130 contratti – per 1,6 miliardi di importo – stipulati dalla Regione Toscana e da undici Comuni, tra cui Firenze, con otto banche italiane e sei straniere.</p>
<p>A fine 2006, secondo il Ministero del Tesoro, gli enti locali e le regioni italiane sono esposti per complessivi 13 miliardi di euro. Per Banca d’Italia, a fine agosto, il valore di mercato dei derivati in tasca agli enti locali era negativo per un miliardo e 55 milioni di euro, su una perdita complessiva di 5 miliardi di euro attribuibili al sistema paese. PerUnaltracittà ha aderito sin dal 2007 alla campagna nazionale “A carte scoperte”, promossa da Finansol.it  per una piena e trasparente informazione sul fenomeno dell’utilizzo dei derivati.  Ora ha "strappato" un impegno anche all’Amministrazione fiorentina.

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