2010-02-12 15:38:45
><p>[perUnaltracittà 12702/2010] <span style="font-size: large;"><br /><strong><span style="color: #cc0000;"></span></strong></span><strong></strong></p>
<p><strong>Depositata oggi l’Osservazione. "Il sindaco completi la sua proposta"</strong></p>
<p><strong> Norme antiquadra. Basta costruire in giardini e corti interne. Stop alle ristrutturazioni integrali senza trasparenza</strong><br /> <br />La capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo ha depositato oggi l’Osservazione alla Variante delle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G.. Quattro i punti qualificanti per garantire alla città di Firenze uno sviluppo armonico e fermare le speculazioni che spesso producono sul territorio comunale costruzioni, ristrutturazioni, edifici, grandi opere che non corrispondono a criteri di trasparenza e legalità, oltre a danneggiare la qualità urbana.<br /> <br />L’Osservazione di perUnaltracittà parte dal principio dell’<strong>inedificabilità dei giardini, degli orti e delle corti interne agli isolati</strong>. Va piuttosto recuperata la salubrità agli edifici che vi si affacciano nonché rilanciate le aree verdi interne per dotare ogni luogo della città di adeguati standard di verde di prossimità. La proposta è che le aree di pertinenza di classe 9, in quanto spazi ancora liberi interni agli isolati, siano dichiarate inedificabili. Solo in questo modo si potranno evitare casi di densificazione dei pochi spazi non costruiti.<br /> <br />perUnaltracittà chiede inoltre un maggior controllo per le <strong>Ristrutturazioni Edilizie di tipo R3</strong> mediante le quali un edificio può essere integralmente svuotato e ricostruito senza valutare le conseguenze sul contesto. Questi interventi devono essere definiti all’interno di un Piano Urbanistico Attuativo che, pur con tutti i suoi limiti, è in grado di rendere <strong>più trasparenti le procedure, verificando anche le ricadute del progetto sul contesto urbano</strong>.<br /> <br />Altro punto dell’Osservazione alla Variante delle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G. prevede che <strong>nelle sostituzioni edilizie venga superato l’automatismo con cui i volumi esistenti si trasformano in nuovi edifici </strong>e, laddove si ritenga ammissibile la sostituzione, è necessario riferirsi alla superficie (metri quadri calpestabili) e non al volume (metri cubi) degli edifici preesistenti. Proprio in questo senso l’Amministrazione Comunale deve attivarsi per disciplinare correttamente gli interventi di demolizione e ricostruzione, in nome della difesa dell’interesse generale della città e della collettività.<br /> <br /><strong>Sul concetto "non un metro cubo in più", affermato dal sindaco Matteo Renzi</strong>, il gruppo di Ornella De Zordo propone infine che il concetto venga applicato sulla stima della Capacità edificatoria residua del PRG, ossia sui volumi previsti dal Piano vigente, e non ancora realizzati. Quindi non più trasferibile a quella del nuovo Piano Strutturale che l’Amministrazione Comunale si accinge a presentare alla città e che nella versione adottata prevedeva la possibilità di edificare ancora per 4.5 milioni di mc.<br /> <span> <br />Ornella De Zordo ha così commentato questa iniziativa: «Da anni abbiamo denunciato le norme tecniche che hanno permesso casi quali <strong>via Ponte di mezzo</strong> (casetta rosa sommersa da cemento con cedimento dell’argine del Terzolle), il <strong>cinema Vittoria</strong> (svuotato totalmente con intervento diretto senza piano urb.), <strong>viale Corsica</strong> (intero edificio al posto di un giardino all’interno di un isolato sempre con intervento diretto e senza la demolizione dei volumi esistenti come avrebbero dovuto), <strong>ex Lavazza </strong>(volumetrie abnormi ecc) e molti altri. Lo abbiamo fatto anche grazie alle osservazioni e alle denunce dei cittadini e dei comitati che hanno svolto, soprattutto negli ultimi anni, un utile ruolo di controllo del territorio. Oggi l’Amministrazione comunale ha davanti una grande opportunità. <strong>Scegliere di stare dalla parte dei cittadini, e tutelare così Firenze, dando un segnale significativo verso trasparenza e rigore nella gestione del territorio in un contesto in cui speculatori e affaristi hanno operato indisturbati fino all’intervento della Magistratura</strong>.» </span>

Redazione

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