2010-02-18 07:43:04
>[La Nazione Firenze, 18/02/2010] L’INCHIESTA diventa anche europea, almeno nel filone destinato a rimanere a Firenze. Così, dopo il grande pasticcio della Scuola per marescialli dei Carabinieri a Castello, il concorso avvelenato per il Parco della Musica e l’auditorium del Maggio, il cantiere dei Nuovi Uffizi con Mauro Della Giovampaola tra gli arrestati, tra i faldoni delle intercettazioni spunta anche uno stralcio dei lavori a Villa Salviati, diventata sede degli Archivi storici dell’Unione Europea. Inaugurata il 17 dicembre alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano Lo stralcio in questione riguarda lavori per le centrali tecnologiche di villa Salvati, appalto da 2,6 milioni, aggiudicato dalla Eugenio Ciotola spa, impresa che fa capo a Gaetano Ciotola, membro della «cupoletta» di imprenditori e funzionari pubblici che hanno dato vita al sistema gelatinoso. Manco a dirlo, ad assegnare i lavori è stato il provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis, nel febbraio 2009. Come sarebbe stato ricompensato De Santis? Con la famosa Smart che si rompeva sempre, affidata alla moglie. E con una vacanza all’Hotel Cristallo di Cortina d’Ampezzo dall’8 al 12 marzo 2009. <br />Di Uffizi e Auditorium del Maggio ormai si è letto di tutto dalle intercettazioni. Così come sulle reazioni, che però se riguardano atti giudiziari sono di tutt’altri filoni, su Firenze Mobilità e Firenze Parcheggi. I nuovi amministratori di Firenze parcheggi, subito dopo il loro insediamento nel gennaio scorso, hanno consegnato alla Procura alcuni atti relativi alle gestioni passate. La notizia ha scatenato le reazioni dei consiglieri comunali del Pdl, Marco Stella e Stefano Alessandri, che chiedono al sindaco Renzi di «riferire urgentemente in consiglio comunale in merito alle presunte irregolarità». «Esigiamo chiarezza — dicono i due consiglieri — occorre delineare bene i profili di responsabilità dell’azienda nel rapporto con Firenze Mobilità». Ma sul tema hanno molto da dire anche l’ex assessore alle partecipate Tea Albini e l’ex presidente di Firenze Parcheggi, l’avvocato Francesco Brizzi. Tea Albini, oggi consigliere comunale ha ribadito ieri quanto già sostenuto in una relazione al consiglio comunale nel marzo del 2008. In quella occasione Albini spiegò che, a seguito di una verifica interna, «a tutela degli interessi dell’Amministrazione comunale, abbiamo sospeso il pagamento di quanto era stato riconosciuto a Firenze Mobilità, scadente il 31 dicembre 2007 e conseguentemente anche quello successivo del 2008 pari a 3 milioni e 300mila euro e non si è proceduto alla consegna di ulteriori spazi pubblicitari». Non solo: in quella occasione l’assessore Albini comunicò al consiglio di aver «consegnato il risultato prodotto dal gruppo di lavoro incaricato nelle mani del sostituto procuratore Tei». E prese le distanze dalla gestione di Firenze Parcheggi che, secondo lei, «aveva deciso di partecipare alla società del project in autonomia» tanto che «lo stesso presidente ha sottoscritto tutti i contratti e i patti parasociali fra Firenze Parcheggi e Firenze Mobilità. Contratti e patti che non hanno visto mai il coinvolgimento dell’Amministrazione». Una versione dei fatti che l’allora presidente, Francesco Brizzi, torna a contestare citando la delibera di consiglio Comunale n. 79 del 2005, quella che detta gli indirizzi dell’amministrazione alla Fipark. E fra questi c’è anche l’indicazione di raggiungere la quota del 52% nella Firenze Mobilità. L’ex presidente Brizzi inoltre ha già scritto una lettera agli attuali presidente e amministratore delegato della Firenze Parcheggi, Carlo Bevilacqua e Marco Carrai, invitandoli a «rendere noti i profili di responsabilità da ricondurre al mio operato ovvero all’operato dei consigli di amministrazione che ho presieduto».

Redazione

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