Multiplex: Renzi sta ancora pensando a una trattativa privata per l’acquisto

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2010-02-21 21:51:19

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<p style="margin-bottom: 0cm;">[Il Giornale della Toscana, 21/02/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Il sindaco di Firenze Matteo Renzi non ha affatto abbandonato, nonostante le polemiche degli ultimi giorni, l’obiettivo di un possibile acquisto a trattativa privata. Renzi è ancora dell’idea di concentrare tutti gli uffici comunali anziché nelle 46 strutture sparse sul territorio in un’unica megastruttura che lui stesso ha individuato nel Multiplex. Non più tardi di due giorni fa infatti, secondo quanto si apprende, l’assessore al Bilancio di Palazzo Vecchio, Angelo Falchetti ha incontrato alcuni dirigenti comunali per «escogitare » una maniera per l’acquisto a trattativa privata dell’immobile. Nonostante le polemiche generate dai modi di questo acquisto (la trattativa privata) e nonostante l’esposto alla Procura del consigliere comunale Giovanni Donzelli (Pdl), il Sindaco non ha abbandonato l’idea. I problemi in cui potrebbe incorrere non sono però di poco conto. I lavori del cinema – nonostante le vicende giudiziarie al centro delle quali la struttura è finita e nonostante l’area sia stata per mesi sotto sequestro – sono andati avanti. La multisala è stata però costruita per accogliere delle sale cinematografiche con degli schermi e non certo degli uffici. Pertanto anche il cambio di destinazione d’uso non sarebbe risolutivo. Rimarrebbe in ogni caso necessario riprogettare almeno l’interno della struttura. Ricordiamo che lo stesso Renzi, presentando il bilancio del 2010, individuò come una delle voci più importanti di entrata il piano delle alienazioni, che frutterà al Comune 400 milioni. Di questi circa 110 quelli destinati a razionalizzare le spese della macchina comunale per comprare il Multiplex. Certo se così non fosse la situazione entrerebbe in una fase di stallo. L’immobile, se non acquistato stando così le cose non potrebbe comunque aprire come sala cinematografica. L’autorizzazione per il Multiplex è infatti scaduta. E proprio per questo motivo, come ha fatto sapere Maurizio Paoli presidente fiorentino e vicepresidente toscano Anec, «è stata inviata una diffida al dirigente del Settore Spettacolo della Regione Toscana a dichiarare tale intervenuta decadenza onde non incorrere nel reato di omissione di atti d’ufficio. Il periodo di tempo accordato dalla Regione quale ristoro per il sequestro subìto è infatti ampiamente scaduto e, come sancito dalla sentenza del Tar n. 3751/2009, nessuna proroga è in alcun modo legittima e ammissibile». Ricordiamo che l’edificio destinato a multiplex e a centro commerciale è stato sequestrato dalla Magistratura il 17 novembre 2008: se ciò non fosse accaduto sarebbe dovuto essere terminato e inaugurato, a pena della decadenza dell’autorizzazione regionale, entro il 25 gennaio 2009 cioè 69 giorni dopo. Il dissequestro è stato disposto il 19 ottobre 2009 e la Regione ha concesso da tale data una proroga di 100 giorni invece – cioè 31 giorni in più – crediamo proprio per consentire la ripresa di un cantiere non più in attività e gli eventuali interventi di ripristino: la struttura deve quindi essere incontrovertibilmente completata ed aperta entro il 27 gennaio prossimo. La concessione di una ulteriore proroga non troverebbe quindi alcuna legittimità tenuto conto di quanto afferma il TAR (sentenza 3751 del 16 dicembre 2009) e cioè che nel caso in questione si tratta di «proseguimento » dell’attività a seguito di trasferimento di posti ed è quindi soggetta a decadenza, senza possibilità di proroghe, «in caso di inattività superiore ad un anno».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di C.M.

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