2010-02-22 08:52:23
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<p style="margin-bottom: 0in;">[La Nazione Firenze, 22/02/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">U<span>n presente </span>relativamente roseo, se confrontato con la catastrofica situazione finanziaria di altri atenei, e un futuro funestato dai tagli ministeriali. A tarpare le ali all’università di Firenze è lo stato d’incertezza che rende vano qualsiasi sforzo di programmazione da parte di un ateneo che vanta 151 corsi di laurea, 56 corsi di specializzazione, 45 master di primo livello e 27 di secondo. 12 le facoltà, 53 i dipartimenti e 10 i centri di ricerca. Ben 60mila gli studenti, 2122 i docenti e ricercatori di ruolo (706 ordinari, 652 associati e 764 ricercatori), a cui si sommano 1550 unità di personale tecnico amministrativo di ruolo. Una piccola città che è riuscita a ‘galleggiare’ imponendosi misure drastiche come il blocco del turn over, la dismissione dei gioielli di famiglia per ripianare la voragine dei deficit e la riduzione all’osso delle spese per il funzionamento. Sforzi che hanno prodotto dei risultati: le spese per il personale sono rientrate sotto il tetto del 90% e, grazie ai rientri dello scudo fiscale, da quest’anno si potrà dare il via alle assunzioni messe in bilancio: 18 ricercatori, un associato da trasferimento e una prima tranche dei tecnici amministrativi. È proprio per via dello scudo fiscale che s’è riusciti, almeno a preventivo, ad andare in pareggio per il prossimo anno. Però anche in questo caso il punto interrogativo c’è. «Avevamo congelato un importo pari a 12,6milioni di euro. In realtà da Roma dovrebbero arrivarci 1,5 – 2milioni in più. Peccato però che la certezza arriverà solo tra giugno e settembre», allarga le braccia il prorettore al bilancio Luca Bagnoli. Ammonta a circa 504 milioni di euro il bilancio preventivo per il 2010. E sempre per quest’anno, l’importo del fondo di finanziamento è stimato in circa 247 milioni. <br />Una previsione che tiene conto del taglio imposto a livello nazionale del 9%, che si traduce in una diminuzione di ben 23milioni di euro rispetto allo stanziamento 2009. «Guardare al domani è difficile – sospira il prorettore -. Viviamo in una situazione d’incertezza paralizzante. Il confermato taglio del 19% nel 2011 mette fuori equilibrio più della metà del sistema universitario nazionale. Noi andremmo sotto di 56milioni. E di 65milioni nel 2012, quando l’Ffo verrà abbattuto del 20%». <br />Ipotesi micidiali, che però vengono ‘bilanciate’ da una quasi certezza. «Con questa politica del day by day, da una parte ci tolgono, e dall’altra ci ridanno. Ci aspettiamo compensazioni anche per gli anni prossimi», alza gli occhi al cielo Bagnoli. E se i giovani costretti ad anni di precariato scalpitano per un posto fisso, gli anziani non mollano la presa. Il 3 marzo il Tar del Lazio si esprimerà sul ricorso di 13 ordinari settantenni, che dicono no al prepensionamento. Da poco il Tar della Toscana ha respinto il ricorso del professor Sergio Romagnani, che dovrà andare in pensione. Sul tema Bagnoli non si sbilancia. «Abbiamo già messo in bilancio gli stipendi per il 2010 e per il 2011 – dice -. Siamo intorno al milione e mezzo di euro ogni anno». Sul versante dell’edilizia la prossima mossa sarà il trasferimento di Agraria a Sesto. «Fa parte di un accordo, firmato lo scorso ottobre, che coinvolge anche Comune, Provincia, Regione e Demanio – ricorda Bagnoli -. C’è un ritardo da parte della nostra commissione nel valutare la parte tecnica. Spero che la questione possa essere affrontata a marzo dagli organi accademici. Poi partiremo con l’appalto».</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">di Elettra Gulle’

Redazione

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