La Btp alle prese con i “romani” “Leggeremo che li cuccano…”

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2010-03-10 10:50:06

>[Il Firenze,10/03/2010]<br />Esaminare un progetto, dargli un netto vantaggio col massimo dei punti sulla parte discrezionale e fare in modo che gli altri non ce la facciano a rimontare lo svantaggio basandosi solo sui parametri fissi o più onerosi tra cui quello, il più noto, del maggior ribasso. Ecco dove una commissione può truccare gli appalti sulle grandi opere secondo gli sfoghi, intercettati, dei manager dell’impresa Btp di Riccardo Fusi alla fine del dicembre 2007. La Btp aveva appena perso la gara per il nuovo teatro dell’opera di Firenze, auditorium che sostituirà il Teatro Comunale e che è inserito nella partita delle opere per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Una sconfitta che permette al gip di Firenze Rosario Lupo, nell’ordinanza cautelare per la scuola marescialli, di elencare 10 intercettazioni in cui l’amministratore delegato della Btp, poi dimessosi, Vincenzo Di Nardo, mette in dubbio, spesso con linguaggio colorito, la regolarità dell’appalto. Per assegnare i lavori del nuovo teatro la valutazione generale del progetto è una voce decisiva su cui pesa molto la parte di punteggio data a discrezione della commissione aggiudicatrice. Lo evidenzia il 21 dicembre 2007, il giorno dopo l’apertura delle buste, Di Nardo, che comincia a parlare di “appalto banditesco”, di “qualcosa che non torna”. E’ scuola romana – dice Di Nardo a un interlocutore -. Avevano deciso da mesi. Dare 55 punti a loro e solo 28 a noi con un progetto di Isozaki. Non torna nulla”. I 55 punti sono il massimo che il bando prevede nella quota discrezionale. Al nuovo teatro fiorentino vincono le imprese romane Sac e Igit con un progetto dello studio Abdr dell’architetto Paolo Desideri che per primo parlò di “sistema gelatinoso”. Di Nardo informa così il presidente della Btp, Riccardo Fusi: “È un’operazione blindata. A questi romani della Sac-Igit gli hanno dato subito 55 centesimi, e non so neanche chi sono. Hanno vinto tutto i romani e hanno fatto in modo che vincessero serenamente, cioè hanno blindato il punteggio discrezionale in modo che ci fosse la sicurezza, e che qualunque fosse il ribasso vincessero loro”. A un dirigente di Btp, Di Nardo, “più che amareggiato “ come annota il gip, dice: “Sono banditi questi. Hanno blindato tutte e due le gare (Venezia e il teatro della musica di Firenze, ndr), si vede chiaramente. E poi hanno dato punti molto distanti al secondo e al terzo così che fosse ininfluente il punteggio sul prezzo. Ma non solo: hanno dato pochissimo punteggio sull’accantieramento “. E ancora: “O si impara anche noi a fare i banditi o bisogna pigliare le gare al massimo ribasso”. “Prima o poi si legge sui giornali che li hanno cuccati con le tangenti in mano”

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