2010-03-17 10:27:46
>[La Repubblica Firenze, 17/03/2010]<br />La tramvia numero 1 è partita. Le linee 2 e 3 sono state approvate dal ministero, tranne lo stralcio del passaggio dal centro della 2 che, come ha deciso il sindaco Renzi, non sarà più dal Duomo. E allora da dove? Mistero, la cosa viene discussa in Palazzo Vecchio e per ora tenuta top secret. Ma, a meno un improvviso cambio di idea degli ultimissimi giorni, trapela che l’idea finora più gettonata è di far sì che la linea 2, una volta arrivata da Peretola alla stazione, continui per via Valfonda, vada sui viali, raggiunga piazza della Libertà e di lì si diriga a piazza San Marco attraverso via Cavour per poi tornare in piazza della Libertà da via Lamarmora. L’altra soluzione poteva essere la svolta, dopo via Valfonda in via Ridolfi, piazza Indipendenza, via degli Arazzieri, San Marco. In ambedue i casi il percorso è inusualmente tortuoso per un tram che, venendo da via Alamanni, deve comunque infilare in una parallela diretta anch’essa verso nord, come via Valfonda, per poi piegare a sud. Ma nel secondo, anche se più breve, itinerario, c’è una complicazione in più. Essendo via degli Arazzieri larga solo 5 metri e mezzo, due binari non ci stanno e un binario solo alternato rallenta la frequenza. I viali come via più semplice. Tranne ripensamenti. Che non sono da escludersi perché il problema di questo tragitto alternativo al Duomo sembra quello di essere nato per servire il centro ma poi di non servirlo. Se uno arriva in tram da Peretola alla stazione (vedi linea 2) o ci sbarca venendo da Scandicci (vedi linea 1) e deve dirigersi, per esempio, in piazza Repubblica o Signoria, con si capisce perché debba continuare sullo stesso tram o addirittura scendere e cambiare per fare un lungo tratto e poi trovarsi forse più lontano, in piazza San Marco. Fa prima dalla stazione a piedi. Seconda questione, il capolinea che, trattandosi di un tram, è assai più grande di quello di un bus. Difficile installarlo in San Marco. Ma se va in piazza della Libertà, chi sale a San Marco, si trova già bloccato alla prima fermata. E’ vero che si potrebbe accantonare l’idea di servire con il tram il centro e dedicare invece a quest’ultimo i bussini elettrici. Facendo del nuovo tratto sia il mezzo per raggiungere piazza San Marco che è comunque un polo universitario e di grande attrazione, sia il primo passo verso il già previsto prolungamento della tramvia verso Bagno a Ripoli e Rovezzano. Ma perché mai chi va a Bagno a Ripoli dovrebbe gradire di perdere setto o otto minuti nel gancio Libertà-San Marco? E quanti bussini ci vorrebbero, dunque quanto ingombro procurerebbero, per servire un’utenza diretta in centro che secondo l’Irpet invece di diminuire è in crescita e ci va per lavoro? <br />Ilaria Ciuti

Redazione

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