Nuovi Uffizi, tempi infiniti: serve un’altra gara d’appalto

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2010-05-05 14:02:50

>[Il Corriere Fiorentino,05/05/2010]<br />Per il secondo lotto dei lavori dei Nuovi Uffizi non resta che la strada della gara europea. Il ministero, la soprintendenza guidata da Alessandra Marino e anche l’ex commissario Elisabetta Fabbri si sono lasciati sfuggire l’opportunità di affidare i cantieri (che riguardano la Magliabechiana, la sezione degli arazzi, lo spostamento della biglietteria, la sezione statuaria e il nuovo ristorante bar) all’associazione temporanea di imprese (guidata dalle Ccc) che oggi, tra mille difficoltà, sta portando avanti i lavori del primo lotto. Sfuggita questa opportunità, l’affidamento «automatico», restano —salvo sorprese e colpi di scena a cui gli Uffizi ormai sono abituati—soltanto i tempi biblici di una nuova gara europea. Attenzione però. La gara potrà essere indetta soltanto quando ci sarà la certezza dei fondi per il completamento dei lavori — circa 30 milioni di euro—che ad oggi non c’è. E dire che soprintendenza e ministero hanno avuto parecchio tempo per praticare la strada dell’assegnazione diretta, che per legge si può fare solo entro tre anni dall’affidamento dei lavori del primo lotto, a giugno 2006. Il tempo dunque è scaduto un anno fa. La notizia però è di questi giorni, perché l’ex direttore dei lavori dei Nuovi Uffizi, Giorgio Pappagallo, pochi giorni prima di essere «dimissionato», tra i suoi ultimi atti ne ha fatto uno molto significativo: hapresentato il progetto del secondo lotto all’Arcus (la società per lo sviluppo dell’arte il cui capitale sociale è interamente sottoscritto dal ministero dell’Economia) sperando che arrivino i finanziamenti per completare i lavori. Prima di indire la gara europea, di preparare il bando però si dovrà aspettare Arcus. Dunque mesi che si aggiungono amesi (l’Arcus darà una risposta nella migliore delle ipotesi all’inizio del 2011); e tempi che sembrano diventare infiniti, considerando che anche l’ultimo cronoprogramma dei lavori — approvato il 3 dicembre scorso — del primo lotto è già stato spostato in avanti: data di consegna dei lavori 7 luglio 2012. Ma come è stato possibile lasciarsi sfuggire la possibilità di lasciare i Nuovi Uffizi a chi già ci sta lavorando? Per capire bisogna andare indietro con i tempi. A primavera dell’anno scorso, quando la soprintendente e responsabile unica del procedimento era Paola Grifoni, spostata a Bologna dopo l’estate, sostituita per qualche mese dalla Marino, a sua volta sostituita dal commissario Fabbri per alcuni mesi prima di rientrare di nuovo in «possesso» dei Nuovi Uffizi. L’anno scorso già ad aprile Grifoni e i rappresentanti delle imprese diedero il via alla negoziazione dei lavori del secondo lotto. Era tutto pronto, le parti avevano anche trovato l’accordo sul ribasso da applicare, il 16%, contro quasi il 44% del primo lotto. L’avvocatura dello Stato diede il via libera, sembrava fatta e dunque c’era anchel’opportunità di accorciare i tempi dei lavori. Mancava solo il contratto vero e proprio. Contratto che manca ancora ad oggi. Le imprese infatti in mano hanno solo l’accordo stipulato con l’ex soprintendente. Sarà l’avvocatura dello Stato a decidere se quell’accordo vale o se si dovrà procedere a una nuova gara. A rigor di legge, con un anno di ritardo, la risposta appare scontata: si dovrà ripartire da zero. Sperare che l’Arcus stanzi i 30 milioni di euro necessari per il secondo lotto o almeno una parte. E poi, cercare di bruciare i tempi nella preparazione del bando di gara europeo. Un altro pasticcio. Alessio Gaggioli

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