Via Calzaiuoli senz’auto? Un ricordo

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2010-05-16 20:38:22

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<p style="margin-bottom: 0cm;">[La Nazione Firenze, 16/05/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Zona pedonale, mah. Non serve un grande impegno per accorgersi di ciò che succede, basta fermarsi e guardare. Cinque minuti sono sufficenti: a noi, ieri a mezzogiorno e mezzo, sono bastati per contare, nell’ordine, quattro taxi, due bus, un furgone marrone parcheggiato davanti a un hotel. Non è stato un caso eccezionale, è così. In via Calzaiuoli si formano anche le code. Taxi, bussini elettrici, auto a noleggio, trasporto merci, tutti con permesso (parlando). Ma siamo in via Calzaiuoli, non sui viali. La strada che per prima patì, non senza polemiche e dolori, la sorte della pedonalizzazione, ora è violata dal traffico. Non ci sono marciapiedi, toglierli fu il segnale forte, una mossa di non ritorno: qui di mezzi a motore non se ne sarebbero dovuti vedere, se non eccezionalmente. Poi le cose sono cambiate. Per essere precisi dopo la rivoluzione a passo Duomo: la storica cacciata di tutti i mezzi da via Martelli e piazza San Giovanni.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Fuori tutti da una parte, qualcuno rispunta dall’altra. Via Calzaiuoli, salotto buono, pare una via di scorrimento, perforata in lungo e in largo: percorsa in entrambe le direzioni, non avendo un senso di marcia, e attraversata da quanti, tanti, provengono dalle vie che la incrociano. I turisti fanno zigzag apiedi, il colmo. E le auto si muovono come serpentoni nel fango, lentamente. Quasi ferme. Intersecandosi via via con i furgoni degli alberghi. Stesso destino tocca a via de’ Pecori, via Roma, via Calimala, Por Santa Maria, via Porta Rossa e al corollario di strade fra il Corso, via de’ Tavolini e via della Condotta, via Tosinghi, via delle Oche. Per non parlare di via Tornabuoni, neppure pedonale: altro che via dlela moda stile Montenapoleone e via Condotti. Pare piuttosto il raccordo anulare, con sosta selvaggia annessa.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Povero centro. Povera aria satura di smog. Poveri tutti. Dicono che si tratti di una ricaduta che non si poteva evitare dopo aver reso inaccessibile a tutti i mezzi il Duomo. Duomo paradiso dorato, ma tutt’intorno il caos. Un bene che forse si potrebbe rendere meglio.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">«L’aumento dei nostri passaggi nelle strade pedonali della zona Calzaiuoli — spiega Massimo Materassi, presidente taxi Socota —, si aggira attorno al 7-8 per cento. Ma per noi era inevitabile». Perché si passa da via Calzaiuoli, da via Tosinghi, da via delle Oche? Per non allungare i percorsi e infognarsi nel traffico dei viali. Se i clienti dei taxi chiedono di andare dalla stazione a Santa Maria Nuova o in Santa Croce, non potendo percorrere la via del Duomo, l’alternativa è segnata.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">«Ogni provvedimento di chiusura al traffico, peggiora la situazione altrove — dice Sandro Cioncolini, di Unica taxi, Cgil —. Sapevamo che con la chiusura del Duomo avremmo dovuto cercare altri percorsi. Il problema è che non ci sono solo taxi e bussini elettrici che fanno parte del trasporto pubblico e dunque offrono un servizio alla cittadinanza e ai turisti, noi vediamo tanti e tanti mezzi non autorizzati che passano e che sostano. Quelli sono i mezzi da eliminare».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Via Calzaiuoli, se per i taxi è diventata quasi un percorso obbligato verso Santa Croce, anche i bussini elettrici non possono fare diversamente. Da via Calzaiuoli, seppur per un breve tratto, ci passa il C1 che arriva da via della Condotta per imboccare via dei Lamberti in direzione di piazza della Repubblica, l’attraversano il C1 in direzione opposta e il C2 che da via Calimala si infila in via de’ Tavolini. Auguri.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Ilaria Ulivelli</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"> 

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