2010-11-17 14:35:20
><div style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;" id="_mcePaste">Manifestazione Scuola e Università, De Zordo: "Studenti, docenti e lavoratori si riprendono Piazza San Marco"</div>
<div style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;" id="_mcePaste"></div>
<div style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;" id="_mcePaste">Ci auguriamo che i dubbi e i divieti sull’uso di piazza San Marco per le manifestazioni cittadine siano definitivamente fugati. Hanno avuto la risposta adeguata dalla riuscita manifestazione provinciale indetta dai Lavoratori della Conoscenza (CGIL) e dal movimento degli studenti che oggi ha coinvolto docenti, precari, ogni categoria di lavoratori e studenti dell’università e delle scuole superiori.</div>
<div style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;" id="_mcePaste">Malgrado le opinioni contrarie espresse dall’assessore comunale alla mobilità e dal presidente di Ataf, oltre che da varie voci che paventavano non si sa bene quale rischio, la mobilitazione ha ottenuto Piazza San Marco come luogo di concentramento. Si tratta a parere nostro di una importante vittoria democratica. Piazza San Marco da vari decenni ospita le manifestazioni studentesche e è diventata lo spazio simbolicamente legato alla difesa dei diritti di docenti, lavoratori e studenti di scuola e università.</div>
<div style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;" id="_mcePaste">Non è dunque la prima volta che ospita chi si batte per la salvaguardia del sistema pubblico di formazione, ma ora più che mai dobbiamo far sentire la nostra voce perché la contro-riforma Gelmini prevede la privatizzazione e l’aziendalizzazione dell’Università pubblica, blocca i contratti e le carriere del personale per 4 anni, aumenta l’età pensionabile, licenzia i precari e taglia centinaia di migliaia di posti di lavoro, così come nella scuola pubblica che viene penalizzata e destinata e fornire meno servizi e meno preparazione per le future generazioni. Oggi in piazza San Marco, riempita da migliaia di persone di varia età e tipologia, si è risentita la voce unitaria di chi vuole difendere scuola, università e ricerca pubbliche per garantire un futuro a questo Paese.</div>
<div>Ci auguriamo che i dubbi e i divieti sull’uso di piazza San Marco per le manifestazioni cittadine siano definitivamente fugati. Hanno avuto la risposta adeguata dalla riuscita manifestazione provinciale indetta dai Lavoratori della Conoscenza (CGIL) e dal movimento degli studenti che oggi ha coinvolto docenti, precari, ogni categoria di lavoratori e studenti dell’università e delle scuole superiori.</div>
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<div>Malgrado le opinioni contrarie espresse dall’assessore comunale alla mobilità e dal presidente di Ataf, oltre che da varie voci che paventavano non si sa bene quale rischio, la mobilitazione ha ottenuto Piazza San Marco come luogo di concentramento. Si tratta a parere nostro di una importante vittoria democratica. Piazza San Marco da vari decenni ospita le manifestazioni studentesche e è diventata lo spazio simbolicamente legato alla difesa dei diritti di docenti, lavoratori e studenti di scuola e università.</div>
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<div>Non è dunque la prima volta che ospita chi si batte per la salvaguardia del sistema pubblico di formazione, ma ora più che mai dobbiamo far sentire la nostra voce perché la contro-riforma Gelmini prevede la privatizzazione e l’aziendalizzazione dell’Università pubblica, blocca i contratti e le carriere del personale per 4 anni, aumenta l’età pensionabile, licenzia i precari e taglia centinaia di migliaia di posti di lavoro, così come nella scuola pubblica che viene penalizzata e destinata e fornire meno servizi e meno preparazione per le future generazioni. Oggi in piazza San Marco, riempita da migliaia di persone di varia età e tipologia, si è risentita la voce unitaria di chi vuole difendere scuola, università e ricerca pubbliche per garantire un futuro a questo Paese.

Redazione

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