2010-06-24 23:00:00
><p style="margin-bottom: 0.5cm;"><span style="color: #333333; font-size: x-small;"><span style="font-family: arial,sans-serif;">[Il Firenze 25/06/2010] Siamo d’accordo con Enrico Rossi quando dice che il passante fiorentino della Tav deve essere fatto "presto e bene". Ma l’unico modo perchè questo sia possibile è abbandonare l’inutile e dannoso progetto del tunnel, e mettere subito in cantiere il passaggio in superficie, con l’adeguamento delle infrastrutture esistenti. Per più motivi. Perché il passaggio in superficie </span><span style="color: #500050;"><span style="font-family: arial,sans-serif;">rispetta l’ecosistema geologico e ambientale e non impatta la falda mentre con il sottoattraversamento l’equilibrio idrogeologico fiorentino è a serio rischio, con possibili allagamenti, crepe e lesioni degli edifici, come è già successo a Bologna. Perché oggi non è concepibile optare per un intervento che aumenta esponenzialmente il debito pubblico (un miliardo e mezzo di euro la cifra necessaria oggi, tre miliardi quella stimata a conclusione dei lavori di tunnel e relativa stazione), a fronte di un intervento di superficie che costerebbe un quinto e consentirebbe di dirottare risorse sul potenziamento dei treni per pendolari. Al contrario di quel che si sente dire, è proprio il passaggio in superficie che garantisce un miglior servizio di treni locali con l’aggiunta di fasce di binari nei tratti in cui occorre. Per questo, insieme ai cittadini che si sono mobilitati, a tutti gli esperti che volontariamente hanno approfondito e progettato l’ipotesi di superficie, invitiamo ad abbandonare il vecchio progetto. E non si preoccupi delle penali, in Italia si negoziano e si modificano i progetti delle grandi opere, e nessuno ha mai pagato penali. Mentre una pessima idea resta tale anche col passare del tempo.</span></span></span></p>

Redazione

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