2010-07-08 12:13:07
><p style="margin-bottom: 0in;">[La Repubblica Firenze, 08/07/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Credo di aver letto tutto ciò che, in merito alle questioni ambientali e paesaggistiche, è apparso sulle colonne dei giornali. Noto innanzi tutto che la Rete è stata sovente chiamata in causa. o come interlocutrice o come antagonista: questo è primo dato politico da segnalare.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Alcune osservazioni che ci sono state rivolte meritano risposte più puntuali. Erasmo D´Angelis – il quale peraltro nel colto della passata legislatura è stato uno dei più attenti alle nostre ragioni – ci accusa di aver tacciato la Toscana d´essere l´epicentro della cementificazione speculativa.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Non è vero: abbiamo solo detto che minacciava di diventarlo. Andrea Manciulli, segretario del Pd toscano, afferma (come del resto altri) che abbiamo pronunciato finora solo dei no, senza osare proporre la «modernizzazione virtuosa» di Parigi, Berlino e Bilbao (il Guggenheim!): se di questo si tratta, una volta rimosse le ultime tentazioni speculativo-ecomostristiche, ci impegniamo a farlo, ne abbiamo i mezzi più di altri. Gianni Anselmi, sindaco di Piombino, teme che noi siamo schierati contro le esigenze dell´edilizia economico-popolare. E quando mai? Bisognerà solo stare attenti che, sotto le vesti dei più che sacrosanti bisogni dei poveri, non si contrabbandino imprese immobiliari puramente speculative; o non è quello che è accaduto a Monticchiello?</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Altri paventano che dalla nostra azione derivi un depotenziamento delle autonomie comunali. Siamo per le autonomie comunali, ma in un quadro di regole da riconcertare con la Regione (non è questo il senso delle ipotesi di revisione della Legge 1 e del Pit manifestate dall´assessore all´urbanistica Anna Marson?), in cui alla fine ci sia un soggetto che decide il quale non sia lo stesso che propone.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">L´assemblea dei comitati aderenti alla Rete si riunisce sabato all´Affratellamento a Firenze per discutere di questo, ma anche di altro. Avremmo solo l´imbarazzo della scelta: dalle questioni del Piano strutturale di Firenze (per il quale tuttavia, abbiamo un sicuro presidio in consiglio comunale nella figura di Ornella De Zordo, il che ci tranquillizza non poco) a quelle dello sfruttamento geotermico del Monte Amiata. Abbiamo preferito stavolta concentrare l´attenzione sull´autostrada tirrenica e il sottoattraversamento Tav.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Trattasi di due gigantesche opere, destinate a mutare in peggio (molto in peggio) il volto del territorio toscano e decise, in forme del tutto estranee al principio della partecipazione popolare, dalle precedenti amministrazioni regionali. Siccome non siamo nati ieri, ci rendiamo perfettamente conto delle difficoltà per la presente amministrazione di emettere dalla propria strozza i due bocconi avvelenati e liberarsene. Rivendichiamo però al tempo stesso il nostro diritto di continuare a sostenere che si tratta di due opere esose e improduttive sul piano economico, rischiose e dannose per ampi strati di cittadinanza e catastroficamente distruttive sul piano ambientale.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Ed è ciò che ci sforzeremo di dimostrare sabato, affiancando alle critiche, – per mettermi sulla lunghezza d´onda di Manciulli, – possibili soluzioni alternative. Se fossimo ascoltati anche solo un poco, il movimento in atto potrebbe forse andare avanti più efficacemente e rapidamente.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">di Alberto Asor Rosa

Redazione

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