Abbandono e speculazione a rischio il 25% dei campi

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2010-07-22 08:59:08

><p>[La Repubblica firenze, 22/07/2010] Gli agricoltori toscani invecchiano, ma i giovani non li sostituiscono. E un quarto dei campi coltivati della Toscana rischia l´abbandono.<br /> O di diventare preda della speculazione edilizia. L´allarme arriva dalla ricerca sullo stato dell´agricoltura in Toscana, presentata da Legacoop agroalimentare e Unicoop. Se il fatturato delle cooperative è cresciuto del 41,1% dal 2003 al 2009, passando da 326 milioni di euro a 460 milioni, e gli addetti sono saliti da 1600 a 2027, l´età media dei soci si attesta sui 62 anni, il 77% ha superato i 50 anni e addirittura il 34% è ultrasettantenne, spesso senza figli o nipoti desiderosi di prenderne l´eredità. Il pericolo è che la scelta più conveniente per i successori sia di vendere i campi a chi vuole costruirvi palazzi o capannoni industriali, mettendo a repentaglio il paesaggio toscano. Negli anni, infatti, il valore dei terreni è salito a dismisura, tanto che in certe zone, come sull´Amiata, nel Mugello o nella pianura intorno a Fucecchio, i prezzi sono aumentati anche del 40% in sei anni, con le quotazioni massime del 2001 che equivalgono alle minime del 2007. Secondo quanto emerge dallo studio di Giovanni Viviani, i giovani sono frenati dal timore di non guadagnare abbastanza e di non riuscire a crescere, economicamente e professionalmente. Altre difficoltà nascono dalle piccole dimensioni delle proprietà, che rendono difficile la stabilità e la concorrenziali dell´azienda, oltre che l´accesso al credito. Avvicinare i ragazzi è diventato l´obiettivo principale di tutto il settore. Mentre Unicoop sta lavorando a un progetto per coordinare gli istituti agrari toscani, la Regione e Legacoop e che sostenga i giovani che vorrebbero mettere in piedi nuove attività agricole, la Lega delle Cooperative sta pensando a un nuovo sistema di finanziamenti: «Vogliamo che i nuovi soci possano avere un aiuto per realizzare le loro idee», fa sapere il presidente Roberto Negrini, secondo cui è necessario creare aziende più grandi e capaci di concorrere su un mercato globale dove le avversarie straniere sono più grandi e più forti. «Siamo più che favorevoli a una "Banca della Terra" per aiutare i nuovi e i piccoli agricoltori, che non devono scomparire, ma mettersi insieme», commenta l´assessore regionale all´agricoltura, Gianni Salvadori, il quale fa sapere che a settembre saranno pronti nuovi bandi per sostenere le filiere e favorire le nuove imprese. L´investimento della Regione sarà di 25 milioni di euro.</p>
<p><strong>RICCARDO BIANCHI</strong>

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