Anche a Firenze il 12 maggio sciopero del precariato dell’università

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Lunedì 12 maggio, il coordinamento nazionale delle Assemblee Precarie Universitarie ha indetto uno sciopero del personale precario delle università e dei centri ricerca, sostenuto da diverse sigle sindacali (FLC CGIL, USB, USI, CUB, CLAP, ADL COBAS).

A Firenze, l’Assemblea Precaria Firenze ha indetto un presidio in Piazza San Marco dalla mattina, che ha occupato simbolicamente il palazzo del Rettorato dell’Università di Firenze. La manifestazione è poi diventato un corteo, che ha attraversato le vie centrali della città, fino ad arrivare al Chiostro della Biblioteca di Lettere e Filosofia in piazza Filippo Brunelleschi.

La giornata di mobilitazione continua tutto il pomeriggio, con un pranzo sociale e “gioco dell’oca precario”, per simulare e condividere collettivamente le difficoltà materiali della vita precaria. Segue alle 15.00 una lezione di Eloisa Betti, autrice di Precari e precarie: una storia dell’Italia repubblicana, dove si affronterà il tema della precarietà lavorativa all’interno e all’esterno del contesto universitario; infine, la giornata di mobilitazione si chiuderà alle 17.00 con l’assemblea interdipartimentale per la Palestina, per continuare la mobilitazione contro il genocidio del popolo palestinese attraverso il boicottaggio accademico delle università israeliane.

Oggi in oltre venti città in tutta Italia ci sono manifestazioni, cortei e assemblee in occasione dello sciopero dei lavoratori precari e lavoratrici precarie dell’università e dei centri di ricerca” afferma l’Assemblea Precaria Firenze “La giornata di sciopero di oggi arriva dopo un autunno e un inverno di mobilitazione dei precari e delle precarie della ricerca. Scioperiamo contro la riforma del preruolo, che peggiora ulteriormente le nostre condizioni di lavoro già precarie, già sottopagate. Scioperiamo contro il taglio del Fondo per il Finanziamento Ordinario, denunciando come il governo decide di tagliare 1,2 miliardi di euro alla ricerca e alla formazione, per finanziare il settore della difesa e la filiera industriale bellica (la previsione è di 32 miliardi in cinque anni). Scioperiamo contro una università sempre più al soldo degli interessi bellici, rivendicando una università che si sleghi dalla guerra, dalla produzione industriale, e che sia davvero strumento di ricerca critica e libera, e formazione giusta e accessibile a tutte e tutti. Riteniamo infatti che il peggioramento delle nostre condizioni di lavoro si leghi anche a una riduzione dell’offerta formativa, in un contesto di forte attacco al diritto allo studio che rischia di rendere sempre meno accessibile l’istruzione universitaria a persone che vengono da contesti socio-familiari non facoltosi. Tagli significano lavoro precario più sfruttato ma anche tasse universitarie più alte per le e gli studenti”.

Riteniamo necessario un piano strutturale di finanziamenti pubblici, che stabilizzi il lavoro precario non solo del personale di ricerca e docente, ma anche dei servizi esternalizzati, e che sia in grado di slegare le nostre università da interessi privati sempre più invasivi. Riteniamo necessario garantire davvero il diritto allo studio, finanziando borse di studio e alloggi per la componente studentesca. La mobilitazione dei precari e delle precarie non si fermerà dopo lo sciopero di oggi, ma continuerà cercando di allargare la partecipazione tra la componente studentesca, i lavoratori e le lavoratrici dei servizi esternalizzati, e la componente strutturata”.

Assemblea Precaria Firenze

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