Chi alimenta la tensione nelle periferie. Solidarietà al Movimento di lotta per la casa e ai suoi attivisti

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Il Movimento di lotta per la casa di Firenze denuncia che un suo attivista è stato seguito martedì sera da poliziotti in borghese, fermato, ammanettato, colpito, portato in questura, ancora picchiato, tanto che dalla questura è andato direttamente all’ospedale. Un fatto grave in sé, i cui contorni devono ancora essere definiti, e la cui pesantezza è amplificata dal contesto in cui si colloca.

La crisi a senso unico che colpisce con durezza chi è già debole, mentre gli interessi forti sono sempre più garantiti, i movimenti sociali che giustamente rivendicano maggiore equità anche con azioni concrete, dalle occupazioni di case ai picchetti davanti alle catene della grande distribuzione, alle autogestioni delle fabbriche in liquidazione. Di fronte a una situazione sempre più tesa e difficile un governo che sceglie la linea dura della repressione: botte sempre più incontrollate a chi manifesta, denunce e arresti chiaramente provocatori (basta pensare a Nunzio D’Erme arrestato ieri a Roma, per aver difeso 4 anni fa una iniziativa in sede istituzionale da un assalto di fascisti di Militia Christi), il decreto Lupi che pretenderebbe di far “scomparire” migliaia di persone che vivono nelle occupazioni negando residenza e allacciamenti (l’articolo segue dopo il video).

Lorenzo Bargellini del Movimento di lotta per la casa racconta quel che non abbiamo letto sulla stampa sulla morte di Raphael Godwin, diciottenne nigeriano morto a Firenze per la paura di un controllo della polizia.

Questo il quadro in cui si inserisce anche quest’ultima denuncia di violenza a Novoli, e su cui immaginiamo le istituzioni vorranno fare estrema chiarezza, a pochi giorni dalla morte di Raphael, ragazzo nigeriano di 18 anni che ha perso la vita durante un controllo di polizia, in una periferia in cui le difficoltà e le tensioni si vivono amplificate, ma anche un ambiente in cui i movimenti e la resistenza stanno crescendo, ed è forse anche per questo che aumenta la durezza degli interventi istituzionali a tutti i livelli. Intanto agitatori della destra più becera e razzista alimentano il fuoco provocato dal disagio di tanti con iniziative strumentali sul “degrado”.

Solidarietà al Movimento di lotta per la casa, agli occupanti degli stabili abbandonati, a chi non ci sta, alza la testa e si ribella.

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