La Piana FiPoPt è una delle aree più inquinate del pianeta. Non siamo solo noi a dirlo e a sostenerlo da anni, a lottare per far riconoscere una evidenza di questa portata, ora lo dice anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Nel suo ultimo rapporto (settembre 2016) è stata inserita una mappa interattiva che fornisce informazioni per tutti i Paesi sull’esposizione della popolazione al PM 2,5, ossia alle particelle aerodisperse inferiori a 2,5 micrometri, le più insidiose perché sono le più piccole e possono penetrare in profondità nell’apparato respiratorio.
La mappa indica anche i dati delle stazioni di monitoraggio per Pm10 e Pm2,5 in circa 3.000 fra città e Paesi.
Secondo le stime dell’OMS, risulta che il 92% della popolazione mondiale vive oggi in luoghi in cui la qualità dell’aria è pessima, un vero e proprio pericolo per la salute pubblica visto che sono previsti, a causa dello smog, circa 3 milioni di morti, in Italia più di 21.000.
Tra questi ci sono gli abitanti della Piana FiPoPt!
Il livello dell’inquinamento atmosferico nella Piana metropolitana fiorentina, dai dati della mappa OMS, è paragonabile a quello della Pianura Padana, notoriamente la camera a gas del nostro Paese, un’area più inquinata della Romania, della Bulgaria, della Serbia e del nord Africa.
Il rischio sanitario è davvero allarmante; nonostante ciò, governo centrale e amministrazioni locali perseguono politiche disastrose nei confronti di quest’area, considerata niente di più che una discarica a cielo aperto riservata ai loro progetti di gloria politica e di avidità economica.
Le politiche pubbliche sono latitanti sul piano della decongestione dell’area, che non è proprio presa in considerazione. Anzi, il monocolore PD, Renzi, Rossi e Nardella, insiste, come è noto, nella previsione di una pesante infrastrutturazione della Piana. La costruzione del nuovo aeroporto intercontinentale, dell’inceneritore di Firenze, della terza corsia dell’A11 aggraveranno il livello di invivibilità dell’intero sistema territoriale e appesantiranno enormemente il carico degli inquinanti cui la popolazione sarà esposta.
Si guardano bene inoltre dal prevedere e realizzare una efficace rete di centraline di monitoraggio dell’area e dell’aria, nel timore di dover fare i conti con dati, molto probabilmente, ancor più allarmanti.
Di fronte alla irresponsabilità della politica istituzionale, gli abitanti della Piana si sono autorganizzati in comitati, associazioni e altro, per difendere il proprio diritto alla salute. Ormai se ne contano a decine, i primi risultati si possono constatare con la sconfitta alle elezioni di Sesto Fiorentino del candidato sindaco del PD, con la vittoria dei ricorsi al TAR per quanto riguarda l’aeroporto, con il presidio dell’area su cui dovrebbe essere costruito l’inceneritore, con le mille e poliedriche iniziative che la creatività degli abitanti sfodera dinanzi alla politica mortifera dei nostri pessimi amministratori.
La Piana Firenze Prato Pistoia sta diventando un vero e proprio laboratorio politico nazionale che vede all’opera quella nuova soggettività territoriale, diffusa e autorganizzata, vera novità della politica italiana, che potrebbe da un lato sfiancare ed evidenziare le contraddizioni dei portatori di interessi forti e, dall’altro, aprire nuovi orizzonti di pratiche politiche autonome e rispettose degli ambienti di vita degli abitanti.
*Antonio Fiorentino
A Prato e Pistoia si sono costituiti Comitati di cittadini che vogliono impedire altra devastazione del territorio ed altro inquinamento con l’insensato progetto di ampliamento dell’autostrada Firenze-Mare
Grazie della segnalazione.
Scusa, ma i dati della mappa interattiva (che sono andato a leggere) dicono che le concentrazioni di PM 2.5 nella piana Firenze Prato Pistoia sono nella fascia medio bassa (16 – 25) arancione e non rosso acceso.
Carlo, grazie della segnalazione. Certo, per fortuna non siamo ai livelli di alcune città della Cina o del Bangladesh, realtà molto più drammatiche della nostra, però sorprende notare, non per chi ci vive, che i picchi del PM in Europa si trovano proprio nella Pianura Padana e nella Piana FiPoPt. Sarà un caso? Ancor più è da segnalare la carenza di centraline di monitoraggio sia in Italia che nella nostra area, vergognosamente assenti se confrontate con la densa rete di monitoraggio presente in altri Paesi. Nella Piana l’OMS può solo contare su di una centralina di Firenze, una di Prato, una Pistoia ed un’altra di Montale in un’area così fortemente congestionata e in cui vivono più di 1 milione di abitanti. Può bastare? Le Mamme No Inceneritore stanno raccogliendo fondi per poter acquistare una di queste centraline. Forse è il caso di farsi sentire come cittadini e come abitanti di questi luoghi.
E’ fa concaaaa… E’siamo in concaaaaa 🙂
Secondo i risultati dello studio “Medparticles”, a ogni incremento di 5 μg/m3 di PM2,5 il rischio di cancro sale del 18%, e del 22% a ogni aumento di 10 μg/m3 di PM10
https://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/13_luglio_09/inquinamento-tumore-polmoni_282ca7e2-e8a9-11e2-ae02-fcb7f9464d39.shtml?refresh_ce-cp