Turismo: Nardella vuole poteri straordinari. Ma l’agenda la detta il Capitale
Firenze, città in preda all’estrattivismo turistico ha ora il suo capro espiatorio: l’affitto breve ai vacanzieri. Pratica rischiosa, se condotta a detrimento della residenza stabile in città. Ma non certo l’unica deprecabile.
Nardella mette a frutto il dibattito sul B&B. E dalle pagine del Corriere fiorentino (3 maggio) richiede – a un governo sopravvivente, ma amico – poteri speciali «per interventi straordinari», «in mano ai sindaci delle città d’arte». Come se il turismo fosse questione securitaria da risolvere con l’innalzamento di un ulteriore recinto («le aree sensibili»), con misure di polizia. Già c’è il Daspo urbano. Grazie.
Sappia il sindaco che a niente serve una «norma ad hoc» per bloccare affitti brevi e case vacanza, né il richiesto «numero chiuso», né la retorica vetero-destrorsa del «troppi stranieri nelle case popolari», né il premio degli anni di residenza in Toscana (ribattezzato: “scala mobile della toscanità”) nell’assegnazione degli alloggi. Il problema non sono i migranti a basso reddito. Sono semmai gli inesistenti finanziamenti all’edilizia popolare, le migliaia di sfratti esecutivi che gravano sulle famiglie residenti, la vendita degli alloggi popolari comunali.
Il problema sono semmai le multinazionali che stanno colonizzando la città storica e l’arco collinare, che stanno comprando le terre e gli immobili migliori. Le multinazionali che dettano l’agenda del governo cittadino.
Non sono i residenti italiani, né quelli stranieri a voler svendere la città. Sono i famigerati investitori esteri – ma chiamiamoli col loro nome: i capitalisti – a pretendere di acquistare il patrimonio immobiliare pubblico a basso costo. A pretendere di trasformare gli edifici pubblici in alberghi di lusso, in studentati di lusso, in scuole di lusso, sottraendoli così all’uso collettivo.
I capitalisti multinazionali plaudono al regolamento urbanistico che non governa le destinazioni d’uso e che allarga le maglie per le trasformazioni edilizie persino sui monumenti notificati ai sensi del codice dei Beni culturali.
Sono i cartelli internazionali che pretendono un aeroporto in un’assurda localizzazione, troppo vicina alla città: soffocando la Piana si assicurano l’agognato arrivo di decine di milioni di turisti.
Sono i capitalisti, colonialisti di nuovo conio, a pretendere la cecità dei governanti. E la hanno ottenuta.
*perUnaltracittà-laboratorio politico
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