Oggi più che mai c’è la necessità della presenza, dentro e fuori dalle istituzioni, di una sinistra che sostenga, diffonda e pratichi quei valori di equità e giustizia avversati dalla destra e non tutelati dal centrosinistra.
A fronte del crescere anche nel nostro Paese di una cultura razzista e fascista che diffonde insicurezza e addossa agli immigrati gli effetti della crisi in atto, assistiamo a una deriva sempre più marcata del Partito Democratico che dispone e pratica politiche di destra sia a livello nazionale (basti pensare ai provvedimenti voluti da Minniti) sia a livello locale. Firenze è un buon esempio di questo processo, con un sindaco che si è vantato di aver sgomberato i Rom prima di Salvini, che ha approvato le Zone rosse, che penalizza gli immigrati nei bandi di assegnazione delle case popolari.
Per questo un voto davvero utile è quello dato a chi rappresenta una reale alternativa alle politiche di destra, da chiunque siano praticate, che si chiami Nardella o Bocci. E che a Firenze esprime la candidata sindaca Antonella Bundu, sostenuta da Potere al Popolo. Una forma di rappresentanza che pratica l’antifascismo militante e non di facciata; che propone alternative alle grandi opere inutili tanto care al PD. Che vuole che la sanità sia pubblica e non appaltata; che vuole il blocco degli sfratti e la conversione degli immobili demaniali dismessi in case popolari; che vuole che i servizi vengano gestiti direttamente dal Comune e non esternalizzati rendendo precari il lavoro e la vita di tante persone; che combatte il lavoro nero e sa che un Comune può controllare le forme di sfruttamento legate a commercio e turismo; che migliora la qualità dell’aria anche attraverso una cura del verde pubblico e non con il taglio indiscriminato degli alberi; che vuole ripubblicizzare i beni comuni a partire dall’acqua e dal trasporto pubblico. E che non vuole le Zone rosse, reputate incostituzionali da eminenti esperti del diritto.
Questo è il voto davvero utile, non a pochi ma alla maggioranza della popolazione di una città impoverita da politiche liberiste, svenduta pezzo per pezzo sul mercato finanziario, disseminata di dispositivi di controllo e videosorveglianza, frammentata in recinti insormontabili che escludono i più deboli.
Il voto cioè a una sinistra radicale, veramente alternativa a chi da anni dietro a slogan di centrosinistra agisce con strumenti e metodi di destra, che discriminano, che escludono e che disgregano la collettività. Il voto a una sinistra radicale che immagina alternative politiche, capaci di istituirsi per dare vita a una città “altra”, possibile e desiderabile.
*Francesca Conti
Francesca Conti
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