Leonardo Padura e “La trasparenza del tempo”

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Con l’ultimo noir, noir cubano, Leonardo Padura ci accompagna a percorrere l’Avana tramite un disincantato e allo stesso tempo attraente e simpatico personaggio, l’ex detective Mario Conde. Ex in quanto non più in servizio effettivo essendo in pensione, ma è nello spirito che l’istinto investigativo permane e dopo 25 anni indaga di nuovo. E come scritto in precedenza il tour dell’Avana ci fa incontrare, immediatamente nelle prime pagine, non solo l’alba tropicale ma l’amore per il mare e la sua bellezza rilassante.

Certo, sono tante le caratteristiche che conosciamo, dal rum assolutamente non adulterato alle mitiche macchine anni ‘50/’60 che continuano a sfidare non tanto le strade ma, di sicuro, le leggi del mercato, dell’ambiente e della meccanica; i paladar; la doppia valuta;  i luoghi dove ha vissuto Hemingway; i tucani dalle piume multicolori o perché no, lo sviluppo musicale che dal Buena Vista Social Club e Company Segundo ci porta al reggaton.

Comunque un’Avana torrida, umida e quindi tropicale dove, se messa in filosofia, abbiamo a che fare con una povertà felice, con la cultura del minimo sforzo; ma veniamo a scoprire anche  qualcosa di sconosciuto. La periferia della città, “pezzenteria”, abitata da emigranti provenienti dall’Est dell’Avana, un territorio senza legge o meglio con la propria legge, come del resto molte periferie nel mondo. Insediamenti cresciuti nella cintura esterna della città.

L’indagine in cui Conde si immerge parte dalla richiesta di un vecchio amico di scuola di ritrovare una statuetta della Vergine. Statuetta, con un presunto potere, sottratta dall’amante dell’amico… forse. E anche in questo caso incontriamo altri aspetti della società cubana, dalla santeria, una religione pragmatica, che porta con sé una dipendenza mistica che ha resistito agli assalti del cristianesimo coloniale prima, e a quelli della morale marxista poi, e che Conde con il suo ateismo agnostico non comprende e a cui contrappone la lotta per la sopravvivenza terrena, una religione che ha in sé il connubio tra mistero e realtà , fino al coming out liberatorio ora possibile e prima ostacolato.

Questa indagine ci fa conoscere anche l’aspetto introspettivo di Conde, nel suo porsi domande esistenziali, alternate alla nicotina, di fronte all’arrivo dei 60 anni, alla vecchiaia che avanza. In compagnia di un cane altrettanto anziano: Monnezza II. Vere e proprie pagine di riflessione sul senso della vita, la quale ti può ormai dare desideri più estetici che fisici ed ormai irrealizzabili.

Un Conde che si muove aiutato dai presentimenti, forse un po’ troppo romanzeschi, ma importanti per il modo di indagare e di vivere a cui non mancano i sogni ma mancano le speranze.

Leonardo Padura, La trasparenza del tempo, Bompiani, Milano- Firenze 2019, pp. 528, € 20.00

*Edoardo Todaro

 

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Edoardo Todaro

Oltre a svolger la propria militanza tra realtà autogestite (CPA) e sindacali (delegato RSU Cobas presso Poste spa) è appassionato di letture, noir in particolare. È tra i collaboratori, con le proprie recensioni, del blog Thriller Pages

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