23 Giugno: Assemblea Nazionale di Potere al Popolo!

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Il momento è delicato. Come abbiamo scritto nel nostro ultimo comunicato, un Governo fragile, sempre più a trazione leghista, ci sta facendo precipitare indietro di decenni. Decreti sicurezza che puzzano di fascismo, “sblocca cantieri” che promettono di ricoprire il nostro paese di cemento bypassando i controlli e regalando il territorio alle mafie, autonomia differenziata che creerà un Sud sempre più periferico e desertificato e un Nord dove solo i ricchi vivono bene… Nel frattempo l’economia è ferma, il ricatto lavorativo enorme, non c’è nessuna risposta su temi sociali come la scuola, la casa, la sanità…

Di fronte a tutto questo non si può confidare in nessuna opposizione parlamentare. Perché PD e soci, al di là della facciata, non si discostano dall’impianto classista di molti provvedimenti di questo Governo, che sperano cada per i diktat dell’Unione Europea o per la speculazione finanziaria.

Sembrerebbe quindi non esserci speranza. E invece non è così. Fuori dal perimetro parlamentare, sui posti di lavoro e sui territori, si moltiplicano segnali di resistenza collettiva e individuale. A fianco alla domanda di sicurezza, di autorità, a fianco a questa guerra fra poveri che è il frutto della crisi e degli interessi dei ricchi, in Italia esiste anche una domanda di riscatto, di giustizia, che resta ancora inevasa.

È a questa domanda di cambiamento che Potere al Popolo vuole dare voce, sin da quando siamo nati. Dopo un anno e mezzo ci troviamo ad essere una delle più importanti realtà organizzate e dinamiche del paese ed abbiamo una grande responsabilità: diventare uno strumento collettivo per cambiare le cose. Per arrivare a incidere però dobbiamo crescere in quantità e qualità, organizzarci sempre meglio, allargare il confronto e la partecipazione. Perciò abbiamo convocato, il prossimo 23 giugno, un’assemblea nazionale a Roma.

È stato un anno di grande lavoro, di fatica, ma anche di tanti risultati. Mentre la politica ha abbandonato le periferie e i territori, abbiamo aperto Case del Popolo in tutto il paese – ben 26! Siamo riusciti a ad eleggere una decina di consiglieri comunali e municipali e abbiamo contribuito all’elezione di altre decine nelle liste collegate, la maggior parte dei quali giovani e determinati, non i soliti professionisti della politica.

Diversamente da chi pensa solo alle elezioni, abbiamo fatto tutti i giorni attività sociali, sostenuto le lotte dei lavoratori e difeso il territorio contro le speculazioni, ci siamo battuti per i diritti delle donne e contro l’oscurantismo in tema dei diritti civili, siamo scesi in piazza per difendere l’antifascismo. Dai balconi contro Salvini ai presidi per Mimmo Lucano, ovunque ci siano state proteste e conflitti, lì c’è stata anche la bandiera e la voce della comunità di Potere al Popolo.

Dal punto di vista interno, siamo cresciuti come analisi politica, abbiamo prodotto documenti e opuscoli, istituito ben 13 Tavoli di Lavoro aperti a tutta la comunità che stanno dettagliando il nostro programma. Stiamo sperimentando sempre di più un modo di organizzarci nuovo, diverso dai partiti verticisti, per combinare centralità delle assemblee locali e del lavoro militante, partecipazione online di tutti gli iscritti, competenze offerte sui tavoli, nuovi modi di comunicare.

Chiaramente, sappiamo che non basta, che siamo solo all’inizio. Davanti a noi abbiamo compiti enormi: non solo quelli di fare una grande campagna di adesione, che coinvolga migliaia di persone e ci permetta di aprire sedi ovunque e di crescere sia dal punto di vista elettorale che della lotta. Ma soprattutto di fare opposizione alle politiche neoliberiste, a questo governo e ai poteri politici ed economici che, dalle organizzazioni internazionali fino ai consigli di municipalità, decidono sui nostri territori ed impediscono che il nostro popolo, quello degli sfruttati, abbia voce in capitolo.

Supportare la resistenza, ma soprattutto passare all’offensiva dando da subito gambe al potere popolare sui posti di lavoro, nelle scuole e nelle università, sui territori, nelle istituzioni: questa la sfida che abbiamo davanti se vogliamo trasformare in meglio il paese.

Per questo domenica 23 giugno a Roma dobbiamo essere in tantissime e in tantissimi, per mandare un chiaro segnale al Governo, che deve capire che nel paese c’è chi lotterà in maniera determinata, per mandare un segnale di riscossa ai “nostri”, ancora troppo rassegnati o confusi, per confrontarci e individuare insieme la strada migliore.

Approfittiamo del 23 giugno e dei campeggio del 28 agosto-1° settembre per crescere e farci trovare pronti per le sfide politiche che verranno!

*Potere al Popolo!

Domenica 23 giugno, dalle 10 alle 15.30 a Roma (Via S. Croce in Gerusalemme, 63)

❗COME FARE PER INTERVENIRE?
Fino alle ore 9.30 del 23 giugno sarà possibile richiedere di intervenire scrivendo via mail a poterealpopolo2018@gmail.com.
⚠️ATTENZIONE: gli interventi sono riservati alle assemblee territoriali, alle Case del Popolo, ai tavoli di lavoro nazionale di Potere al Popolo!, per far sì che la molteplicità di nodi e vertenze territoriali in piedi abbiano spazio e possibilità di intervenire nel dibattito del nostro movimento.
Per rispettare i tempi e permettere a tutti di seguire i lavori dall’inizio alla fine – soprattutto a chi dovrà ripartire da Roma – tra le prenotazioni via mail sarà data precedenza alle assemblee territoriali più attive e rappresentative, mentre 10 assemblee saranno sorteggiate la mattina di domenica 23.

🔴IL NOSTRO COMUNICATO

È il momento di organizzarsi! Comunicato del Coordinamento Nazionale di Potere al Popolo

🌎DOVE? DUE PAROLE SUL LUOGO CHE CI OSPITA…
Lo Spin Time Labs è un cantiere di rigenerazione urbana. Si tratta dello stabile occupato a cui è stata di recente staccata la corrente, poi riallacciata dal Cardinale Konrad Krajewski. Pensiamo sia importante dare sostegno alle 480 persone che ci abitano e ai tanti progetti di partecipazione che si svolgono al suo interno. Potere al Popolo! è un’organizzazione diversa da tutte le altre anche perché mette al centro la solidarietà, la comunicazione fra esperienze, il radicamento popolare e la coerenza fra analisi e fatti. Per parlare di come cambiare il paese dal basso non potevamo quindi trovare un posto migliore di questo spazio recuperato e sottratto alla speculazione, di questo spazio in cui tante persone hanno deciso di organizzarsi per rispondere ai propri bisogni.
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