NATO, UE, armamenti nucleari. Angelo Baracca svela i rischi che stiamo correndo

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“Il 4 agosto 1949 l’Italia firmò il Trattato NATO [siamo asserviti anche linguisticamente, gli altri paesi di lingua latina la chiamano OTAN, Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, in italiano NATO non significa nulla, North Atlantic Treaty Organization]. La “fedeltà atlantica” (sarebbe più appropriato chiamarla “sudditanza”) ha costituito un vincolo che ha condizionato pesantemente le scelte politiche fondamentali e la democrazia in Italia, ed è stata alla base di tutte le trame, i colpi di stato, gli attentati, lasciando una pesantissima scia di sangue.”

Inizia così la relazione di Angelo Baracca intitolata “NATO, UE, armamenti nucleari” che il fisico e attivista, nonché autore de La Città invisibile, ha tenuto lo scorso 16 giugno al convegno “UE, NATO, basi militari – La Guerra in Casa” a Pisa.

Nella sintesi, di cui alleghiamo il pdf, Baracca compie un excursus sulla storia imperialista della NATO, attraversando gli anni della Guerra fredda, la caduta dell’Unione sovietica, per giungere all’attuale escalation nucleare, denunciando come la NATO si sia trasformata da organizzazione prettamente difensiva ad aggressiva, e come sia falsa l’affermazione che l’Europa vive un periodo di pace dal 1945.

Scarica il pdf “NATO, UE, armamenti nucleari” di Angelo Baracca.

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Angelo Baracca

Già Professore di Fisica all'Universita di Firenze, è specializzato nelle tematiche legate al nucleare civile e militare, e ha pubblicato più di 100 articoli su questi temi in riviste internazionali e nazionali,oltre a vari manuali didattici e saggi. Fin dagli anni ’70 partecipa al movimento antinucleare ed ecopacifista, nel 1999 promotore del Comitato Scienziate/i Contro la Guerra. Sui temi dell'energia nucleare, armamenti nucleari e disarmo ha pubblicato: “A Volte Ritornano. Il Nucleare” (2005) e “L’Italia Torna al Nucleare?” (2008). Ha collaborato con Università e Centri di Ricerca in Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Cuba, Argentina.

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