Fridays For Future Firenze offesi dal Corriere Fiorentino che, infine, ignora la replica

Se c’è un movimento autenticamente nonviolento è quello dei Fridays For Future. Le giovani e i giovani che lo animano insieme a Greta leggono la società meglio di tanti adulti e muovono la loro curiosità nelle contraddizioni e nelle crepe del sistema capitalista che sta uccidendo il pianeta Terra per come lo conosciamo, a misura di sopravvivenza per l’uomo.

Per la stampa sono stati un soggetto ideale da trattare. Una leader molto giovane e decisa, piazze piene in tutto il mondo, politica e imprese costrette a rincorrere il tema del giorno – l’emergenza del riscaldamento globale – con azioni tanto prevedibili quanto misere e strumentali ma utili a posizionarsi nel mercato dei “buoni”.

Basti citare l’escalation del greenwashing, quella pratica per cui l’organizzazione rende pubblica con la mano sinistra una piccola buona azione per l’ambiente mentre con la mano destra continua massicciamente a inquinare, usare plastica e petrolio, discriminare i lavoratori erodendo loro i diritti, costruire grandi opere, gentrificare i centri storici, offrire, per restare al cabotaggio fiorentino, borracce di alluminio agli scolari per ottenere i voti di qualche genitore poco sveglio. Ma tant’è.

Dall’inizio del movimento ad oggi l’informazione è stata al fianco dei Fridays For Future, visti con romantica simpatia e con la speranza che col crescere non rompano troppo le scatole ad un sistema di cui editori e vertici giornalisti sguazzano da sempre.

Qualcosa però in questo rapporto si è rotto nella mobilitazione avviata dopo l’estate. I grandi giornali – da sempre attenti ai voleri del padrone più che ad una opinione pubblica libera, adulta e messa in condizione di discernere -, hanno compreso che i quindicenni o poco più, attivi nella difesa del loro futuro sono molto più competenti e svegli della massa dei loro lettori abituali (forse proprio perché non si affidano alle analisi di “quelle” testate per capire il dramma della nostra società?).

Nelle ultime settimane I FFF fiorentini hanno infatti avviato una serie di iniziative che contrastano pesantemente l’afflusso di denari e consenso nelle tasche delle imprese parassite di un mondo che non vogliono più vedere né vivere. Hanno organizzato eventi contro le Grandi Opere inutili, imposte e soprattutto dannose, a partire dalla costruzione del nuovo aeroporto di Firenze, della Tav e dell’inceneritore; hanno puntato il dito contro il greenwashing di Unicoop Firenze sulla plastica; hanno invitato pacificamente le imprese di armi locali a non vendere più i loro oggetti di morte alla Turchia per annichilire la rivoluzione ambientalista, democratica e femminista del Rojava. Hanno, per tornare all’incipit di questo pezzo, illuminato e contrastato le contraddizioni e le crepe di quel sistema capitalista che sta uccidendo il pianeta Terra a partire anche da casa loro.

Succede così che la stampa, mitico “cane da guardia della democrazia e del potere” – ma l’avranno mai capito cosa vuol dire esattamente questo fondamento del giornalismo? – fraintende questo storico mandato liberale e si posiziona con gli interessi di chi letteralmente “consuma” la Terra a partire dalla Piana fiorentina e dintorni.

È quanto denunciano gli stessi Fridays For Future Firenze, raccontando una piccola ma interessante storia.
“Il 26 ottobre scorso” ci dicono, “il Corriere Fiorentino ha pubblicato in prima pagina, firmato presumibilmente dal direttore Paolo Ermini, un testo nel quale si cerca di ledere alla credibilità del nostro movimento e dove si ipotizzano false macchinazioni con opinioni prive di fondamento”.

Il diritto di replica ignorato dal Corriere Fiorentino

I ragazzi di FFF conoscono la legge italiana e vogliono rispettarla, affidano la loro risposta al diritto di replica sancito dall’art. 8 della legge 47/1948 sulla stampa e la inviano al direttore del Corriere Fiorentino ma restano delusi da un comportamento irrispettoso di tale legge (lo stesso giornale, per dire, in genere si preoccupa molto di legalità e decoro e vuole leggi apposite per proibire alle persone di mangiare un panino per strada). “Sono passati tre giorni e due edizioni cartacee” dicono, “e non siamo stati pubblicati, né abbiamo avuto nessuna email di risposta”.

Ricordano l’oggetto della querelle, l’iniziativa di venerdì 25 a favore del Parco della Piana e contro l’aeroporto: “una giornata bellissima, che ci ha visto ridicolizzati con l’appellativo ‘falchi antipista della Piana’ mentre molti studenti facevano una lezione alternativa in piazza, con la partecipazione di attivisti di diversi comitati, scienziati e artisti che hanno parlato del cambiamento climatico e dei problemi del territorio. Speriamo di continuare così” – chiosano – “con il supporto di una stampa libera, che possa scegliere di raccontare questo bellissimo momento storico con i fatti e non con invenzioni o insulti”, attaccando il Corriere Fiorentino diretto da Paolo Ermini per la “narrazione falsa del venerdì, di protesta e formazione, a cui hanno partecipato molti studenti che non sono disposti a rinunciare al proprio futuro”.

perUnaltracittà – laboratorio politico

*Aggiornamento de 30 novembre. Dopo la denuncia pubblica dei FFFF il Corriere Fiorentino ha finalmente pubblicato il testo della rettifica senza però dichiararne la natura specifica e trasformandola in una semplice lettera.