Allarme acqua

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2009-03-30 19:30:00

>Sull’acqua il contesto internazionale è oggi nettamente diviso in due schieramenti contrapposti: da una parte la pesante offensiva di multinazionali, istituzioni internazionali, e numerosi governi impegnati a spingere verso una durissima fase privatizzatrice. Le loro voci si sono levate nel Forum Mondiale dell’Acqua di Istanbul<br /><br />Sull’altro versante i movimenti che si sono espressi nel People’s Water Forum e al cui fianco si sono schierati ben 26 paesi che hanno chiesto il riconoscimento del diritto umano all’acqua, non firmando la dichiarazione intergovernativa ufficiale.<br /><br />In Italia il voto del parlamento italiano sulla legge 133 (art 23bis) rende di fatto obbligatoria la privatizzazione di tutta l’acqua potabile italiana. Proprio adesso è dunque fondamentale creare reti di amministratori locali che lavorino con i movimenti e le imprese pubbliche che intendano rimanere tali.<br /><br />In Toscana, dove, tra le altre, la multinazionale Acea ha il 40% del gestore fiorentino Publiacqua, riscontriamo l’inerzia assoluta delle amministrazioni locali: la Regione e il Comune di Firenze insieme agli altri comuni dell’Ato, sembrano boxeur suonati, immobili e allo stesso tempo incapaci di rendersi conto della realtà che li circonda. Per loro la globalizzazione andava “governata” e oggi che hanno vinto gli squali sembrano incapaci di agire politiche a vantaggio dei cittadini. Il Movimento toscano per la ripubblicizzazione dell’acqua toscana, tra i più attivi, ha denunciato in tempi non sospetti i rischi legati alla speculazione finanziaria nella gestione dei beni comuni e ha raccolto le firme per una proposta di legge popolare di ripubblicizzazione dell’acqua. Oggi i suoi interlocutori non discutono la legge, bloccando di fatto la possibilità di esprimersi dei cittadini, ovvero la democrazia.

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Redazione

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