Sotto il tappeto del salotto buono

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2008-04-03 20:01:00

>Prima i lavavetri, ora i mendicanti. In parte sono le stesse persone, a riprova del fatto che le ordinanze non fanno sparire per magia i rom rumeni che vivono all’Osmannoro. Perché di loro si tratta, di quei profughi che si sono accampati fra topi e fango, sempre sotto la minaccia di essere scacciati dalla forza pubblica. Una città erede di una tradizione di accoglienza e solidarietà non può accettare che circa duecento tra uomini, donne e bambini vivano ammassati sotto ripari di cartone ai margini del salotto buono del centro. Un salotto in cui, come dice monsignor Plotti, chi va a fare shopping non deve essere intralciato dai mendicanti. E allora via, scacciamoli gli esclusi di una società sempre più escludente, gli "scarti" della corsa all’arricchimento individuale che vanno nascosti alla vista. Spazzati sotto al tappeto fuori dalla vista della città opulenta, dei fiorentini "bene" e dei turisti che portano soldi, ma tirati fuori quando servono, come muratori in nero nei nostri mille cantieri. E’ questo il decoro di cui tanto si parla? E’ grave quanto è avvenuto alla signora ipovedente, ma che dire delle mille barriere che in questa città si innalzano per la circolazione dei ciclisti e dei pedoni con o senza disabilità? Noi abbiamo un’altra idea della città e della convivenza civile. Le problematiche della marginalità vanno affrontate con percorsi di inclusione e di accompagnamento e senza capri espiatori. Sì, siamo decisamente inconciliabili con la cultura repressiva, securitaria ed escludente di questa amministrazione.

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Redazione

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