Scoppio in sede PD: Anarchici e NoTav già condannati senza processo

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pdMa chi ha detto che la giustizia in Italia è lenta? A 24 ore dallo scoppio dell’ordigno alla sede del PD fiorentino già si leggono sui giornali i colpevoli. Immancabili gli anarchici, citatissimi da tutti gli organi di “informazione” come anche dagli investigatori. Del resto si sa, dal ’69 in qua, solo per restare nella storia recente, l’anarchico è il primo, immediato responsabile di quasi tutto, dalle bombe alle scritte, alle vetrine rotte. Forse anche qualche terremoto – chissà, o il caldo di questi giorni saranno da attribuire alla “pista anarchica”?

Ma per non farci mancare niente, e visto che la Storia, se non sempre le indagini, tutti questi colpevoli fra gli anarchici non li ha poi trovati, allarghiamo il campo, anche per dare una verniciata di attualità: ecco spuntare la “bomba No Tav”, collegamenti con la Valsusa (ma collegamenti di chi?), i centri sociali, i collettivi, gli “antagonisti”. Come “prova a carico” viene citato un comunicato di solidarietà nei confronti degli arrestati di Chiomonte. Che c’azzecca, avrebbe detto una volta uno che era pure molto filo Tav?

Evidentemente “Sbatti il mostro in prima pagina” non è solo attuale per la qualità di uno straordinario film e un grandissimo attore: resta immutato il meccanismo di criminalizzazione senza alcun elemento di chi non è omologato al potere, di chi contesta, di chi protesta. Purtroppo, accanto a magistrati come Rinaudo a Torino che processano per “terrorismo” quattro giovani No Tav accusati di aver incendiato un compressore in un cantiere deserto (reato che prevede pene da 20 a 30 anni), accanto all’imputazione di istigazione al sabotaggio a Erri De Luca, troviamo un coro compiacente sull’informazione mainstream, pronta e ligia nella costruzione mediatica del cattivo, più realista del re nel certificare l’inevitabile collegamento fra una scritta su un muro e una bomba. Non un bello spettacolo.

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Redazione

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