Le ragioni che hanno indotto varie associazioni di cittadini di Firenze a ricorrere ad una petizione online derivano dalla profonda consapevolezza che la città sta per essere oggetto di un attacco distruttivo senza precedenti, paragonabile solo alla speculazione edilizia che, a firma del Sindaco Torrigiani, portò nel 1881 allo sventramento del centro storico medievale. Ciò avvenne quando ormai la capitale era stata spostata a Roma, ma gli appetiti e gli interessi speculativi che erano nati nel periodo in cui Firenze era stata al centro della politica nazionale e internazionale, trovarono modo di svilupparsi soprattutto dopo.
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La riprogettazione insensata, intrapresa dal Comune e dalla Regione, che incide profondamente sul nostro patrimonio artistico, paesaggistico, monumentale è in preparazione da anni, ma col nuovo sindaco di Firenze, sostenuto dal governo di Roma, è diventata operativa: si prospetta entro poco tempo un consumo di suolo senza freni, nel totale asservimento dell’interesse pubblico agli interessi privati di lobbies industriali e del cemento e nella assoluta mancanza di condivisione, ascolto, coinvolgimento di associazioni e comitati. Questi fatti hanno alimentato nei cittadini un senso di impotenza misto a rabbia verso le istituzioni che governano il territorio, sorde e pervicaci nel decidere autonomamente della “cosa pubblica”.
Attualmente si prefigurano due importanti passaggi che rischiano di essere asserviti alla stessa logica, con effetti devastanti per il futuro di Firenze e della Toscana.
Regolamento Urbanistico (RUC)
Dopo 15 anni di elaborazione di un Piano per la rigenerazione urbana e per il riuso degli spazi esistenti, l’obbiettivo dichiarato dall’Assessore all’Urbanistica del Comune di Firenze Elisabetta Meucci di semplificare le procedure, rispettare l’ambiente e dare ascolto ai cittadini, non è stato rispettato. Nel Regolamento manca infatti una strategia complessiva per la città, su cui si interviene a macchia, per eludere la riqualificazione a volume zero; sono accolte le richieste dei privati, mentre le osservazioni depositate dai cittadini e dai comitati sono state dichiarate non accoglibili o non pertinenti. Fra le richieste dei comitati la conservazione e la manutenzione dei manufatti storici, delle alberature esistenti e del possibile ampliamento del patrimonio vegetale di uso pubblico, la riqualificazione partecipata delle aree dismesse pubbliche private.
Piano Paesaggistico Regionale
I quattro anni di lavoro dell’Assessore al Governo del Territorio della Regione Toscana Anna Marson, coadiuvata da un nutrito team di docenti universitari, ricercatori e tecnici stanno per finire nel cestino. Il Piano, che dovrebbe fornire gli strumenti per governare la trasformazione del territorio toscano in modo responsabile, rischia infatti di essere reso inutile dal maxiemendamento omicida del Pd, che invita i comuni a non tener conto delle criticità nell’elaborazione degli strumenti di pianificazione. Anche nel Piano Paesaggistico avidità e logica del cemento e del mattone stravolgono e svuotano l’ipotesi di salvaguardia dell’ambiente e del territorio per cui il Piano è nato. Viene cancellato l’obbligo di salvaguardia della “qualità percettiva dei luoghi” e di evitare “l’impermeabilizzazione permanente del suolo”. Tra le richieste c’è anche quello di trasformare le direttive in indirizzo: cioè come se il piano fosse solo un’esercitazione.
Come cittadini consapevoli, nonostante la pertinace opacità da parte delle istituzioni locali che utilizzano la disinformazione come strumento di governo, abbiamo percorso tutte le strade per un confronto produttivo con tali istituzioni, ma inutilmente.
Ci rivolgiamo quindi, per mezzo della presente petizione, a tutti quelli che hanno a cuore Firenze e il futuro del nostro bel paese per chiedere di leggere e di firmare, sperando che questo appello si allarghi a macchia d’olio per sensibilizzare e coinvolgere tutti quelli che amano la bellezza, a qualunque parte del mondo appartengano.
Deanna Sardi, Associazione piazza della Vittoria
Chiediamo al sindaco Nardella di sospendere le grandi opere permanenti e invasive in costruzione a Firenze e al Presidente della repubblica Sergio Mattarella di vigilare su Firenze patrimonio dell’Unesco
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Col nome allettante di “modernizzazione”, il Sindaco di Firenze si appresta a portare a termine un programma, iniziato diversi anni fa e rimasto per lungo tempo inapplicato, di Grandi Opere inutili, irreversibili e potenzialmente pericolose.
Firenze patrimonio dell’UNESCO appartiene anche a te.
Leggi e Firma per chiedere al Sindaco Dario Nardella di sospendere e riconsiderare tutti i progetti in atto.
Interventi nel sottosuolo in corso d’opera o in progetto:
- due tunnel/diga paralleli sotto la Fortezza Medicea, lunghi 7 km, profondi 25 m per l’Alta Velocità, inutili perché i treni veloci passano già da Firenze;
- una serie di parcheggi privati sotto il centro storico destinati a future residenze e attrattori di nuovo traffico;
- due tunnel per il traffico veicolare sempre accanto alla Fortezza Medicea;
- una tranvia in sotterraneo a due direzioni, che passerà Sotto Piazza S.M. Novella, Piazza S.Croce e perfino sotto al Battistero.
Il sottosuolo di Firenze, che l’Amministrazione si appresta a sfruttare con opere permanenti e invasive: 2 tunnel AV, 3 tunnel veicolari, Tranvia e Parcheggi, si presenta geologicamente disomogeneo e imprevedibile.
Su questo substrato sono stati costruiti gli edifici medievali e in seguito quelli rinascimentali, vanto della città. Ma va ricordato che tutti i monumenti del centro poggiano su un equilibrio idrogeologico consolidatosi nei millenni, equilibrio che è estremamente rischioso modificare, pena cedimenti del terreno e alterazioni delle falde freatiche.
Interventi in superficie in corso d’opera:
Si sta smantellando parte dell’assetto urbano realizzato 150 anni fa per Firenze Capitale, dall’Architetto Giuseppe Poggi, a cui si devono il famoso Viale dei Colli e il Piazzale Michelangelo: nello specifico, la prima e più antica opera di urbanizzazione a verde della città, i cui benefìci sono ancora tangibili.
La causa degli interventi profondi e irreversibili che stravolgono il progetto ottocentesco è dovuta alla costruzione di una tranvia in un ambiente non idoneo a recepirla. Queste le conseguenze:
- la celebrata Fortezza Medicea, subirà interventi anche in superficie, oltre che sotto le fondamenta (per i nuovi tunnel e il parcheggio preesistente). Nei suoi pressi infatti verranno interrotti i grandi viali alberati di circonvallazione, prolungamento del Viale dei Colli, che si aprivano sul giardino romantico intorno alla grande vasca d’acqua. L’esiguo strato di terra sulla spessa soletta di calcestruzzo, sotto la quale correranno le gallerie menzionate, non potrà mai più ospitare alberi d’alto fusto, ma un prato disseminato di siepi e aiuole. Le previste nuove opere a verde ne sminuiranno la singolare identità.
- è modificato dall’epoca dell’esecuzione del grande sottopassaggio e lasciato al dissesto Piazzale Vittorio Veneto, termine dei viali di circonvallazione e ingresso monumentale al Parco delle Cascine, a dispetto di ogni disposizione e intento di tutela da parte della Soprintendenza ed è danneggiata, senza alcun recupero, la prima parte del Parco stesso per il passaggio della tranvia.
- saranno alterate le quote e le vedute delle strade e delle piazze che dalla Fortezza portano alla collina di Careggi, dominio dei Medici, private anche degli alberi d’alto fusto e banalmente abbellite da alberelli con chioma stretta e assurgente posizionati precariamente all’interno dei binari.
- il corso dell’antico torrente Mugnone, ridelineato e messo in sicurezza dal Poggi, è stato aggredito da interventi per l’Alta Velocità e per la Tranvia, con nuovi ponti di ferro e demolizioni della spalletta, che non garantiscono contro le piene verso il centro storico e verso la prospiciente, monumentale Chiesa Ortodossa Russa.
Firenze, culla ed espressione massima del Rinascimento, è in serio pericolo.
Il volto di Firenze capitale e patrimonio UNESCO è in serio pericolo.
Chiediamo al Sindaco di mantenere intatta la bellezza di Firenze, patrimonio d’arte e di civiltà.
Firmiamo. Forse siamo ancora in tempo!
Lanciano la petizione: Associazione Piazza della Vittoria, Cittadini per gli alberi, Comitato per Piazza Brunelleschi, Comitato San Salvi chi può, Comitato No Tunnel TAV, Coordinamento 20 gennaio, Italia Nostra Onlus, perUnaltracittà – laboratorio politico, Primo Popolo di Florentia.
Deanna Sardi
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Sono pienamente d’accordo. Le scelte sciagurate, in particolare quelle dell’ultimo decennio, dovute soprattutto a una mancanza di cultura nel capire la personalità della città, stanno portando a distruggere il tessuto cittadino e a modificarne la sua peculiarità unica al mondo. Mi fermo qui, che la lista sarebbe lunghissima.
Questo è il testo della petizione che ho provato a promuovere:
Petizione a Firenze contro la nuova tranvia.
Una città piccola come Firenze ha una personalità tutta particolare. I suoi equilibri sono molto delicati e non si può intervenire sul territorio in modo scriteriato senza tenere conto di questo aspetto importante.
Gli spazi ristretti per la viabilità consentono solo mezzi adeguati e non le grandi tranvie come altrove.
Gli interessi economici che corrono però sono troppi e così si progetta un’altra tranvia Firenze- Bagno a Ripoli che dopo quella di Rifredi, segnerebbe la definitiva cancellazione di una parte importante della nostra storia.
Nessuna illusione: dai viali non si transita con un mezzo così ingombrante come la tranvia senza abbattere gli alberi. E chi lo sostiene è bugiardo e disonesto.
Impediamo questo nuovo scempio della nostra città.
Mi unisco alle proteste.
Lucia Bruni