Ieri a Firenze un’altra giornata in cui l’arroganza del potere ha mostrato i denti. Una manifestazione contro la nuova legge regionale sulla casa, contestata da movimenti sociali e sindacati degli inquilini, è arrivata sotto il Consiglio Regionale, chiedendo un incontro con i consiglieri o con la Giunta. Dopo rinvii e titubanze, il no, secco: niente incontro, niente confronto.
La tensione è salita, mai quanto la disperazione di chi si vede da sempre negato un diritto elementare, quello ad un alloggio. E’ partito un corteo, ma è partita anche, improvvisa e immotivata, una carica della polizia. Lorenzo Bargellini, anima d Movimento di lotta per la casa fiorentino, è all’ospedale con tre fratture al volto e alla testa, e un principio di emorragia interna.
Indipendentemente dalla dinamica dei fatti e dalle ricostruzioni, dobbiamo rilevare innanzitutto sul piano politico la chiusura totale delle istituzioni e della maggioranza, a partire dal PD, che rifiutano il confronto, escludono, emarginano. Un consiglio regionale in cui ormai si cercano più i carri su cui salire per la prossima legislatura che le soluzioni dei problemi. E peggio per chi con quei problemi ci deve fare i conti ogni giorno.
![Un'immagine della manifestazione al Consiglio Regionale (foto Benx da Facebook)](https://www.perunaltracitta.org/wp-content/uploads/2015/03/bargellini-casa-consiglio-300x168.jpg)
Quanto poi alla gestione dell’ordine pubblico si conferma la durezza già vista, ultimamente dato costante e intollerabile: il corteo era stato concordato con i referenti della questura, quindi autorizzato. La carica è stata non solo insensata, ma anche fuori controllo. Almeno altre due persone sono state manganellate violentemente, uno medicato al CTO.
Quindi, in sintesi, i consiglieri regionali non hanno tenuto il confronto, e la gestione della piazza ha portato a quel che sappiamo. La costante è l’esclusione, la marginalizzazione e la criminalizzazione di chi “disturba” i manovratori, reclamando diritti e soluzioni. E sia di monito a tutti, oggi e soprattutto domani.
Ma la repressione non è mai stata una soluzione: solidarietà a Lorenzo che ancora una volta paga in prima persona e sconta la sua generosità e la costante difesa dei più deboli, e a tutte e tutti quelli che sono e saranno protagonisti delle giuste lotte che, siamo sicuri, non si fermeranno.
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perUnaltracittà
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