Molecole killer nelle case: si possono evitare!

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Gli inceneritori diffondono nell’ambiente molecole killer. Come smaltire le tonnellate di ceneri degli inceneritori: la discarica o il riuso alternativo? Il bosco della Piana, la VIS (Valutazione impatto sanitario) e l’ampliamento dell’aeroporto Vespucci.
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Gli inceneritori sono causa di aumento di tumori e di malattie croniche ed acute come dimostrano vari studi scientifici e diffondono nell’ambiente molecole dette killer, cancerogene persistenti epigenotossiche, come le diossine e i metalli pesanti, anche a dosaggi infinitesimali. Per queste molecole killer ci deve essere tolleranza zero, cioè non si deve più immetterle nell’ambiente.

Ecco perché nuovi inceneritori non vanno costruiti e gradualmente devono essere dismessi quelli esistenti. “La sopravvivenza moderna, la sopravvivenza della forma di vita moderna, dipende dall’abilità e dall’efficienza della rimozione delle immondizie” scrive Zygmunt Bauman, uno dei più noti ed influenti pensatori nel libro Vite di scarto. La strategia Rifiuti Zero è la rivoluzionaria soluzione per la gestione dei mpc (materiali post consumo), alternativa agli inceneritori ed alle discariche, che evita l’inquinamento di aria, acqua, suolo, cibo e muri, che riorganizza e dà impulso all’economia, al vivere sociale e preserva la sostenibilità ambientale del Pianeta.

Smaltire i rifiuti con gli inceneritori invece che far sparire la spazzatura produce ex novo ingenti quantità di altri rifiuti nettamente più tossici dei mpc (materiali post consumo) di partenza. I rifiuti vengono trasformati mediante incenerimento per il 70% circa in emissioni atmosferiche nocive (gas serra, particolato, diossine, PCB, metalli pesanti, IPA) e per il restante 30% circa in scorie e fanghi.

Le ceneri degli inceneritori
Le ceneri sono circa il 20/30 % dei mpc (materiali post consumo) inceneriti. L’inceneritore di Case Passerini produrrà ogni anno addirittura 55 mila tonnellate di ceneri, di cui 9 mila tonnellate di ceneri leggere, altamente tossiche. Le ceneri si suddividono in “ceneri pesanti” (bottom ashes), che rimangono sul letto del braciere, e le cosiddette “ceneri leggere” (fly ashes), che originano dalla depurazione dei fumi di combustione. Le ceneri leggere costituiscono un materiale molto pericoloso per l’ambiente e per la salute, soprattutto per l’elevata presenza di diossine, furani, metalli pesanti, IPA che possono essere rilasciati nell’ambiente con estrema facilità. Le ceneri pesanti, nonostante la loro composizione tossica, a base di diossine, metalli pesanti, IPA, vengono denominate nel nostro paese “rifiuti speciali non pericolosi” (codice CER 190112), e sono spesso usate tal quali, in cementifici, industrie di laterizi e argilla espansa, sottofondi stradali, per sciogliere la neve, per produrre lana di roccia e fritte vetrose e per recuperi ambientali. I derivati di scorie pesanti sono biotossici (contengono diossine, metalli pesanti e composti organici) e creano rischio ambientale e occupazionale a causa principalmente dell’esposizione dei lavoratori a cromo e cadmio attraverso inalazione e assorbimento transdermico.
Manifesto 11 Aprile fronte vers finale
Valorizzare le ceneri
Le grandi quantità di ceneri derivanti dall’incenerimento dei rifiuti, l’elevato costo di smaltimento in discariche speciali delle ceneri e la scarsa disponibilità di siti da adibire a discarica ha aggiunto ai già noti problemi legati alle emissioni atmosferiche degli inceneritori, quelli relativi allo smaltimento delle ceneri. Si sono così cercate pratiche “alternative” alla discarica, quali quelle della cosiddetta “valorizzazione” dei residui prodotti dagli inceneritori, che creano ulteriori preoccupazioni per l’impatto ambientale e per i rischi per la salute umana. “L’Uomo, gli altri organismi e l’Ambiente sono esposti a un ‘cocktail’ di sostanze chimiche di cui non si conoscono adeguatamente gli effetti, per l’assenza di dati sperimentali” Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

Le ceneri nel cemento, nei muri delle case
Ma inglobare scorie nel cemento ne altera caratteristiche e qualità. Se in un primo tempo gli inquinanti delle ceneri possono essere bloccati all’interno dei manufatti, l’usura del tempo porterà inevitabilmente ad un progressivo rilascio di inquinanti, come nel caso delle coperture, e dei tubi dell’acqua in cemento amianto, ritenuti in passato affidabili, ma che poi si sono dimostrati cancerogeni. Il principio di precauzione dovrebbe far soprassedere all’utilizzo di questi materiali ecotossici almeno finché non vi siano risultati certi del loro effetto sulla salute e l’ambiente derivanti dal loro uso, anche sul lungo periodo. Nel valutare i possibili recuperi delle scorie prodotte dall’incenerimento dei rifiuti bisogna anche porre attenzione alle possibilità di inquinamento del suolo, sottosuolo e acque sotterranee e superficiali, dovuto appunto alla presenza dei metalli pesanti e dei cloruri. In particolare, i metalli pesanti presentano un notevole grado di pericolosità.

VALIRE
VALIRE, ovvero VALorization of Incenerator REsidues, è il nome di un progetto molto costoso per produrre isolanti termici (lana di roccia e fritta di vetro) per l’edilizia dalle ceneri e delle scorie degli inceneritori e l’UE ha pure sovvenzionato questo progetto triennale. Valorizzare è un termine ricorrente fra gli inceneritoristi, usato/inventato per cercare di sdoganare gli impianti di incenerimento e tutto quello che ne consegue. Le ceneri degli inceneritori per essere inertizzate in questo processo devono essere ri-bruciate in un altro forno, ma assicurano che le emissioni al camino rientrano nei limiti di legge. Brucia che ti ribrucia però le diossine prodotte dall’inceneritore, che sono nelle ceneri, non si riesce a distruggerle. Non si riesce a liberarsi dalle diossine, dai metalli pesanti prodotti ex novo dagli inceneritori, non bastano i vari filtri a manica degli inceneritori, non è sufficiente ri-bruciare le ceneri, o tentare di riciclarle inquinando così anche le case in cui viviamo. Inutile dire che questi inquinanti sono formalmente entro i limiti di legge, ma per un cancerogeno la soglia deve essere zero.

VALIDIME
VALIDIME invece sta per VALorization of Incenerator DIoxin family and haevi MEtalls e vuol dire che bruciare negli inceneritori i mpc (materiali post consumo) non fa altro che valorizzare l’immissione nell’ambiente di cancerogeni persistenti epigenotossici, come le diossine ed i metalli pesanti.

La Piana, la VIS, il bosco della Piana, l’ampliamento dell’aeroporto Vespucci
“La piana FI, PO, PT è un’area fortemente antropizzata caratterizzata da un inquinamento di fondo causato da insediamenti urbani, attività produttive e da un importante tessuto di viabilità che necessita di un complesso programma di riqualificazione ambientale, prima di impiantarvi un inceneritore”: così nel 2005 la VIS, valutazione impatto sanitario, che anche descrisse da un punto di vista epidemiologico lo stato di salute della popolazione residente nell’area interessata. Vi trovò una situazione critica da un punto di vista sanitario con addensamenti statisticamente significativi di eccessi di ricoveri per malattie respiratorie: per ‘altre malattie del polmone’ per maschi e femmine, osservati= 38, attesi= 21, e per tumori del polmone, nei due sessi osservati=81, attesi=58 ( specie lungo la via Pistoiese) nonché eccessi di ricoveri per sarcoma dei tessuti molli, per maschi osservati=7, attesi=2,6 (riconducibili al vecchio inceneritore), nonché eccessi significativi di tumori del colon-retto e vescica attribuiti a fattori occupazionali, stili di vita, tali da imporre urgenti ed inderogabili interventi di riqualificazione ambientale prima di procedere all’impianto dell’inceneritore di Case Passerini.

La riqualificazione ambientale
Gli interventi di riqualificazione del territorio ‘di contesto’, suggeriti dalla Vis, da parte del Dipartimento di Ortoflorofrutticultura dell’Università di Firenze, comprendevano come condizione indispensabile la creazione di alcune aree a bosco, nelle vicinanze dell’inceneritore, con essenze a potenzialità disinquinanti non solo per l’inceneritore ma anche per l’ inquinamento dell’aria, tenendo però presente che il bosco non può ridurre l’inquinamento da diossine. Però in base alle normative ENAC per prevenire il “bird strike”, non si possono impiantare boschi dove ci sono gli aeroporti! Quindi c’è incompatibilità fra ampliamento aeroporto, bosco e megainceneritore di Case Passerini (potrà bruciare fino a 200.000 tonnellate/anno, anziché le 137.000 tonnellate/anno calcolate dalla VIS). Soprattutto entrambi questi progetti oltre ad essere inutili e obsoleti, sono incompatibili con l’ ambiente e la salute di chi vive e lavora nella Piana.

*Gian Luca Garetti, medico sentinella della Piana, attivo in Medicina Democratica, Isde e perUnaltracittà.

 

 

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Gian Luca Garetti

Gian Luca Garetti, è nato a Firenze, medico di medicina generale e psicoterapeuta, vive a Strada in Chianti. Si è occupato di salute mentale a livello istituzionale, ora promuove corsi di educazione interiore ispirati alla meditazione. Si occupa attivamente di ambiente, è membro di Medicina Democratica e di ISDE (International Society of Doctors for the Environment).

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