Sono già 252 in Italia i morti sui luoghi di lavoro in questi primi cinque mesi del 2015. Vanno almeno raddoppiati se si aggiungo i morti sulle strade e in itinere.
L’ultimo mese ha visto morire sui luoghi di lavoro 56 lavoratori di cui 23 agricoltori schiacciati dal trattore e tre morti con una motozappa. Dall’inizio dell’anno i morti schiacciati dal trattore sono stati 54. Se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 500 morti complessivi nelle diverse categorie.
Nonostante la nostra mail spedita come nel febbraio 2014, si continua a non far niente per gli agricoltori schiacciati dal trattore. Chiedevamo a Renzi, Poletti e soprattutto Martina di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo.
Decine di apparizione televisive sull’EXPO di questo pessimo ministro ma mai un attimo di solidarietà e un intervento a favore di questa categoria di lavoratori.
Ricordiamo ancora una volta che dal 28 febbraio del 2014 alla fine dell’anno ne sono morti così atrocemente 142 e 152 in tutto il 2014. Chi ha sensibilità e cuore faccia qualcosa, avverta almeno l’amico, il parente, il conoscente che guida il trattore, che questo “mostro” uccide per tantissime cause. Di non far salire sul mezzo persone anziane o non in perfetto stato di salute, oltre che ragazzi e bambini. Chi lo guida ogni volta che lo usa corre un pericolo mortale. I morti in agricoltura nei primi 5 mesi sono il 34% sul totale. Anche questa è un’eccellenza italiana da evidenziare all’EXPO.
La carneficina continua anche in edilizia che vede il 21.8% delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro sul totale. Le cadute dall’alto sono sempre la prima causa di morte in questo comparto. Nell’industria i morti sono l’8,3% sul totale. Nell’autotrasporto 5,5% sul totale. Le altre vittime degli infortuni mortali sono da distribuirsi nei vari servizi artigianali e giardinaggio.
Voglio ricordare a chi legge questo report, che per il 2014 sono circolate in rete dei “numeri” veramente stravaganti sulle morti sul lavoro nelle varie province; che non hanno nessuna corrispondenza con la realtà. Aspettiamo che l’INAIL diffonda i suoi dati definitivi sulle morti per infortuni sul lavoro per il 2014 poi li confronteremo, ben sapendo che questo istituto monitora solo i propri assicurati.
Ma noi dell’Osservatorio Indipendente di Bologna siamo sicuri di quello che scriviamo: i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati e li monitoriamo anche se dispongono di assicurazioni diverse da quelle dell’INAIL o che ne sono privi. E sono in tanti. Chi ne è privo spesso lavora in nero per un amico, fa l’agricoltore e l’edile senza averne la preparazione e così via anche negli altri lavori.
*Carlo Soricelli, Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro
http://cadutisullavoro.blogspot.com
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