La consigliera comunale critica le anticipazioni date dal sindaco sul prossimo decreto sicurezza del Governo.
“Del sindaco sceriffo Firenze ne fa volentieri a meno”. Questo il commento di Miriam Amato, in merito al decreto sicurezza urbana, anticipato alla stampa dal sindaco Dario Nardella nei giorni scorsi (Messaggero, 18 aprile). “Divieto alle manifestazioni e cortei nel centro storico, pene più dure contro i writers, che rischiano fino a due anni di carcere e una multa da due a seimila euro e fino a 20mila in caso di recidiva, commercianti ambulanti abusivi e accattoni con multe da 300 a 900 euro, e soprattutto vigili urbani trasformati in poliziotti con pistole alla cintola e videorsoveglianza: questi sono solo alcuni dei punti annunciati e accolti favorevolmente dal sindaco di Firenze, che saranno contenute in un decreto del governo previsto a metà maggio”, sottolinea la consigliera.
“E’ evidente come lo scenario illustrato da Nardella sia l’emblema della crisi che attraversa la nostra città. Quando un sindaco invoca superpoteri e daspo, vuol dire che la politica ha fallito. Una politica che si basa solo su annunci ad effetto per coprire i numerosi problemi dal punto di vista culturale, ambientale, urbanistico ed economico” prosegue Amato.
“Penso sinceramente – conclude la consigliera – che le risposte a questa crisi, che è diffusa in larga parte del Paese, non si trovino nella militarizzazione della città, nei sindaci poliziotto e nelle limitazioni delle libertà. Firenze e l’Italia non hanno bisogno di un Jeeg Robot, ma di politiche di buon senso”.
Redazione
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