“In Val di Susa qualunque luogo e qualunque occasione vanno bene per esercitare le capacità mentali”. Con questa frase inizia la presentazione del blog: Una montagna di libri contro il Tav, evento culturale il 10-11-12 giugno-2016 alla sua quinta edizione. Evento che segue ai tanti incontri, convegni, attività che il movimento da sempre (da venticinque anni), ha saputo mettere in piedi per evitare una chiusura e soprattutto, dopo la grande esposizione mediatica, un autocompiacimento che potrebbe rientrare nella categoria: “monumenti di noi stessi”.
Un’attenzione particolare dunque è stata posta all’incontro con artisti, scrittori, ricercatori, poeti, viaggiatori, chiunque potesse in qualche modo agire su due fronti: esportare altrove le ragioni dei notav agendo come cassa di risonanza, e portare la propria esperienza e sapere confrontandosi con le persone che vivono questa lotta. Nel 2005 è nato Il Grande Cortile, come risposta alle accuse di essere ostaggio nimby, infinite poi le rassegne e spettacoli teatrali, dal Critical Wine ai campeggi estivi con ogni forma di possibile coinvolgimento.
Montagne di libri è nato in modo naturale, perché i libri rimangono il primo veicolo di conoscenza e approfondimento, la partenza è stata a Bussoleno un paese di circa cinquemila anime, con una lunga e forte tradizione notav. “La libreria Città del Sole” uno dei luoghi di naturale aggregazione, è stato il luogo dal quale partire.
Le persone coinvolte in questa nuova impresa, come spesso accade, sono state le più diverse, provenienti da ambienti diversi, con un unico comune denominatore: avere ancora un poco di tempo da dedicare a questa (per il movimento e per chi vive in valle), ennesimo impegno e iniziativa. Oltre alla libraria, l’insegnante, l’operatrice turistica, dal sindacalista al giornalista, scrittori, insegnanti e gli immancabili pensionati valsusini, sempre pronti a dare una mano.
Il gruppo si è subito dichiarato “fiancheggiatori” di quegli editori e scrittori “impegnati” spesso esclusi dal mercato, o poco visibili, ma pronti a denunciare e raccontare situazioni, conflitti con una partecipazione mai retorica. Il 26 e 27 maggio del 2012 è stato organizzato il primo incontro: “per discutere di letteratura e vita, di impegno sociale e poesia, di resistenza e bellezza”. La tre giorni si chiude sempre al cantiere di Chiomonte, invitando gli ospiti a vedere e constatare di persona lo scempio dell’area e la militarizzazione. “Abbiamo camminato insieme fino alle reti del cantiere ghetto della Torino – Lyon, difeso dal filo spinato, per leggere davanti ai poliziotti di guardia storie altre e per porre le basi di racconti ancora da scrivere”. Fra gli ideatori originari dell’iniziativa anche lo scrittore francese Serge Quadruppani, inoltre hanno partecipato Dominique Manotti, Wu Ming 1, Girolamo De Michele, Kai Zen J, Marco Revelli, Marco Rovelli, Tano D’Amico, Alberto Prunetti, Simona Baldanzi, Patricia Dao, e tantissimi altri.
In seguito all’assidua partecipazione di redattori di Carmilla On Line, rivista di letteratura di opposizione (quali Sandro Moiso, Alberto Prunetti e Lorenza Ghinelli), durante l’edizione dell’anno 2015 è sorta l’idea di sperimentare Una montagna di libri contro il Tav in trasferta a Bologna, in collaborazione con Carmilla e lo spazio libero autogestito Vag61
“Perché le storie continuano ad andare avanti anche da sole, magari con una piccola spinta: abbiamo quindi deciso di ripetere l’esperienza negli anni successivi e di estenderla a tutti i lavoratori dell’immaginario che portandoci in cambio la realizzazione in loco di un’opera ispirata dalla nostra valle e dalla nostra gente: racconto, quadro, brano musicale, video, film…”.
Ne sono nate alcune mostre a corollario della Montagna di Libri che mette al centro sempre presentazione di libri incontro con gli autori per le vie storiche del paese, per un giorno trasformato in una fiera dei libri anche per la presenza dei tanti banchetti di piccoli editori.
*Chiara Sasso, valsusina
Chiara Sasso
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