L’ Icaro di Deon Meyer

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Nuovo interessantissimo noir di Deon Meyer, il quinto con Bennie Griessel capitano della Sezioni crimini violenti di Città del Capo, anzi per essere precisi capitano della “Sezione crimini violenti del dipartimento per le indagini ad alta priorità” e la sua lotta all’alcolismo.

Anche in questa occasione ci ritroviamo immersi in pieno Sud Africa, un crogiuolo di etnie con le sue contraddizioni, evidenti o latenti che siano. Contraddizioni non solo ancora irrisolte, ma chissà per quanto tempo portatrici di difficoltà, di comportamenti negativi, di incomprensioni e soprattutto di differenze sociali, che mettono in evidenza quanto sia complesso e difficile concretizzare un’integrazione che si è realizzata a parole ma che nei fatti resta tra i desideri, nonostante ormai siano trascorsi oltre 20 anni dalla fine dell’apartheid.

coverI rapporti sociali, e le modalità con cui questi si manifestano, sono il filo conduttore che attraversa pressoché tutte le 448 pagine del libro: nel rapporto con gli immigrati della Nigeria o dello Zimbawe, nelle differenze con cui viene vissuta da parte dei mass media la notizia della morte di un bianco e quella di un nero, e in particolar modo nella storia della famiglia protagonista di Icaro, bianca e proprietaria terriera.

In quest’ultima uscita di Meyer ci troviamo di fronte a vari piani paralleli: ci sono due omicidi sui quali si svolgono le indagini, e per i quali in modo molto intelligente l’autore ci conduce ad individuare un colpevole e subito dopo ad individuarne un altro. Ma c’è un terzo filone, parallelo ai precedenti, con i suoi risvolti soggettivi, molto importante, ed è quello che riguarda la lotta all’alcolismo.

Ed è qui che si innesca l’aspetto psicologico del libro, che di fatto è da considerarsi il filo conduttore della trama del libro. Infatti se si pone in secondo piano l’aspetto investigativo dei due omicidi, ciò che emerge è l’analisi dei comportamenti umani che ruotano attorno all’alibi, reale o meno, costruito o autentico. L’indagine psicologica diviene metodo d’indagine. Certo, non ci troviamo di fronte al noir psicologico in senso stretto, ma a una narrazione che presenta un alto tasso di risvolti psicologici.

Ovviamente non potevano mancare riferimenti all’attualità come ad esempio a Pistorius e a quanto ha fatto come anche ai tassi di criminalità presenti in particolar modo nei ghetti dove vivono coloro che non riescono a dare scopo al proprio futuro o ai traffici finanziari legati alle quotazioni di borsa.

Probabilmente la BMW ha perso un valido consulente delle strategie della casa automobilistica, ma ciò che è sicuro è che Deon Meyer può essere ritenuto, a ragione, un valido scrittore di thriller, tra i suoi pregi emersi in questo libro è far sì che, gradualmente, fatti apparentemente diversi tra loro si colleghino in un filo lineare, logico e avvincente.

Deon Meyer, Icaro, edizioni e/0, Roma 2016, pp 464, € 18.00

*Edoardo Todaro

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Edoardo Todaro

Oltre a svolger la propria militanza tra realtà autogestite (CPA) e sindacali (delegato RSU Cobas presso Poste spa) è appassionato di letture, noir in particolare. È tra i collaboratori, con le proprie recensioni, del blog Thriller Pages

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