Tav, ecco perché in Europa si ride delle giravolte fiorentine

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Tiziano Cardosi lo scorso 6 febbraio ha partecipato ad una delle manifestazioni che con cadenza settimanale si tengono a Stoccarda per protestare contro la realizzazione di una enorme stazione ferroviaria interrata e di una serie di tunnel sotto la città, un progetto simile a quello fiorentino. Ecco alcune sue riflessioni al suo ritorno in Italia.


Il progetto tedesco è molto più importante di quello fiorentino, vuol raccordare le molte linee ferroviarie che arrivano in città ad una stazione sotterranea che diventerebbe lo scalo principale della città: si prevedono 65 km di doppi tunnel. In città sono già aperti 26 cantieri, ma, come a Firenze, i lavori vanno avanti molto stancamente sia per i problemi tecnici incontrati, sia per problemi di finanziamento e di costi.

C’è un forte movimento di cittadini che da diversi anni tiene aperto un punto informativo fisso presidiato da almeno tre persone 24 ore al giorno. Le partecipazione è molto sostenuta; lunedì scorso c’erano circa 1500 persone e mi dicono fosse una delle più modeste.

Il rapporto instaurato dal Comitato fiorentino No Tunnel Tav con i comitati di Stoccarda è nato all’interno del Forum contro le “Grandi Opere Inutili e Imposte”. In passato delegazioni di quella città sono venute a conoscere l’assurdo progetto di Firenze. Con me c’era anche un rappresentante dei comitati contro il MOSE di Venezia; le città d’arte italiane sono molto care ai tedeschi.

Dopo la manifestazione c’è stato un dibattito pubblico dove abbiamo raccontato le dinamiche delle GOII italiane confrontandoci su un fenomeno sta nascendo anche in Germania. Le persone erano molto interessate e sono rimaste molto perplesse delle ultime giravolte accadute a Firenze: che i lavori nei cantieri siano accelerati quando il Sindaco Nardella ha parlato di abbandono del progetto forse non sono riuscito a spiegarlo, ma credo questo appaia incredibile anche a noi fiorentini. Che si costruisca una fermata di bus collegata con due tunnel ferroviari ha suscitato intense risate.

Nel dibattito è emerso come il fenomeno delle GOII sia strettamente legato all’evoluzione (o involuzione) del sistema politico ed economico e che singolarmente i comitati possono poco; importante sarebbe interrompere il sistema che lega imprese parassitarie e politica.

Molto interesse c’è stato anche agli sviluppi della politica italiana e alla crisi europea, ma non c’è stato tempo di approfondire l’argomento. C’è stata condivisione sul fatto che le politiche economiche adottate sono un ottimo concime per i peggiori nazionalismi, soprattutto in carenza di idee da parte delle sinistre.

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Redazione

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