Le associazioni e i comitati proponenti, e i cittadini firmatari, esprimono contrarietà assoluta al Progetto “S.S. 67 “Tosco-Romagnola”. Variante dell’abitato di Vallina con realizzazione di due ponti sull’Arno e riclassificazione della S.P. 34” – Proponente ANAS Spa (progetto sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale presso la Regione), a causa della presenza di innumerevoli leggi e normative di tutela nell’area interessata, che con la realizzazione della pesante infrastruttura di comunicazione verrebbero brutalmente calpestate.
L’area fluviale – “a pericolosità idraulica molto elevata ed a pericolosità elevata” – è protetta, infatti, sulla carta, da così innumerevoli forme di tutela derivanti da leggi statali e da prescrizioni urbanistiche regionali, provinciali e comunali, da fare apparire aberrante – alle associazioni, ai comitati e ai cittadini ricorrenti – il fatto che sia possibile, da parte delle Pubbliche Istituzioni, non osservarle. E ciò, nonostante le motivate preoccupazioni circa “la significatività dell’impatto” espresse da Soprintendenza, Direzione Ambiente della Provincia e Comune di Bagno a Ripoli.
I medesimi ricorrenti fanno appello alle Amministrazioni competenti perché l’intervento infrastrutturale in progetto sia annullato. Questo comporta un tracciato stradale di circa 1250 m, si sviluppa in viadotto e in rilevato, con il lungo ponte obliquo sul fiume e le tre grandi rotatorie – di collegamento con la SS 67 (Grignano di Quintole) e di innesto con la SP 34 (ad ovest Mulinaccio e ad est Poggimoro-Zona Industriale di Vallina) – e investe il fiume Arno tra le due anse di Quintole a nord e di Vallina a sud: aree di pregio paesaggistico e di delicato equilibrio idrogeologico, occupate da argini, vegetazione ripariale e campi ad uso agrario, punteggiate di architetture storiche e di beni archeologici, e con previsione di costituzione del Parco fluviale dell’Arno.
Le associazioni, i comitati e i cittadini sottolineano la logica sbagliata, non condivisibile, che sottende alla realizzazione dell’infrastruttura: quella di evitare il traffico di attraversamento al piccolo borgo di Vallina (come se si dovessero costruire tanti altri bypass alle borgate allineate su strade trafficate quali la stessa SS 67 che, tra Pontassieve e Firenze, incrocia gli abitati di Le Sieci, Compiobbi e Quintole, Anchetta e Girone) e di deviare il traffico che abitualmente percorre tale strada nella SP 34. Ciò significherebbe convogliare migliaia di auto in più, in orario mattiniero e pomeridiano-serale dei pendolari, in Viale Europa-Viale Giannotti, unico asse di scorrimento a doppio senso per l’area Firenze Sud, già di per sé ingorgato e non in grado di ricevere ulteriori flussi. Evidentemente, non si è tenuto presente che la direttrice Viale Europa-Viale Giannotti è oggetto di progettazione della tramvia che dovrà collegare il centro cittadino a Bagno a Ripoli.
I ricorrenti ribadiscono l’assoluta contrarietà alla nuova infrastruttura che incoraggerebbe gli utenti a rafforzare l’uso dei mezzi privati, con impatti negativi sul traffico e sulla qualità dell’aria e con spreco di tempo e danaro, mentre si continua a calpestare la logica virtuosa dell’adeguamento dei servizi pubblici su ferro – prospettiva enunciata nel Piano Strutturale del Comune di Fiesole – con modalità di trasporto metropolitano: “utilizzando la linea ferroviaria Firenze-Pontassieve e realizzando nuove fermate a Girone ed Ellera con annessi parcheggi scambiatori”.
La petizione è indirizzata al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e ai Sindaci di Bagno a Ripoli e di Fiesole ed è promossa da Italia Nostra Toscana • WWF Italia – Delegazione toscana • Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio (Toscana) • Associazione Valdisieve • Associazione Vivere in Valdisieve • Comitato Padulevillamagnasentilellecedri • Comitato il Mulinaccio • Per una Cittadinanza Attiva – Bagno a Ripoli • Movimento Cinque Stelle – Bagno a Ripoli.
Redazione
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