L’Accademia della Crusca e l’Aeroporto di Firenze sono molto vicini. Non solo fisicamente

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“Il” Tav o “la” Tav? Bene entrambi, è la risposta dell’Accademia della Crusca, auctoritas quanto a vaglio della lingua italiana: da secoli, ricorda il motto, «il più bel fior ne coglie».

Insomma, sul genere – maschile o femminile – di una grande opera ferroviaria, l’Accademia si astiene.

In basso a sinistra, il link attivo.

Mantiene invece (sul proprio sito) il logo aeronautico di AdF-Aeroporto di Firenze, e il link attivo alla pagina della società dell’aeroscalo, dal 2015 confluita in Toscana Aeroporti Firenze Spa, presidente Marco Carrai.

L’Accademia della Crusca è nei fatti molto vicina all’Aeroporto. Anche fisicamente.

La villa di Castello, sede accademica, è situata a poche centinaia di metri dalla pista e si trova sulla traiettoria di arrivi e partenze dei velivoli (vedi figura in basso). Nel 2012, AdF (che sta progettando il nuovo aeroporto la cui diversa traiettoria libererebbe la villa dalle nocività aviatorie) offre un sostegno per riformare il sito web. Sin d’allora le pagine del sito presentano, sulla fascia inferiore, logo e link dell’incomodo sostenitore. Sulle pagine del vecchio sito dell’Accademia l’immagine della mappa, non veniva ancora utilizzata la più realistica mappa di Google, presentava addirittura l’aeroporto già parallelo all’autostrada, come da Masterplan. Con l’agile speme – chi? – precorre l’evento.

La mappa presenta l’aeroporto già parallelo all’autostrada, come da Masterplan. Con l’agile speme – chi? – precorre l’evento.

Un servizio, quello offerto dalla Crusca, molto comodo invece per chi, consultando vocabolari accademici, lessicografie e scaffali digitali, voglia anche acquistare un biglietto aereo e sorvolare villa medicea e parco all’italiana. Il più bel vol ne coglie.

*perUnaltracittà

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All'opposizione in Consiglio comunale a Firenze dal 2004 al 2014, la lista di cittadinanza perUnaltracittà è poi diventata laboratorio politico per partecipare alle vertenze sul territorio e dare voce alle realtà di movimento anche attraverso la rivista La Città invisibile.

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