Numerose sono le novità dal nuovo orario ferroviario, in vigore da domenica 15 dicembre, e dal nuovo contratto di servizio fra Trenitalia e Regione Toscana, firmato lo scorso 22 novembre. e valido fino al 2034. Innanzitutto Trenitalia smentisce il presidente Rossi nel suo recente tormentone:”se non si fa la stazione Alta Velocità a Firenze non entra più neanche uno spillo a Santa Maria Novella”, E col nuovo orario ferroviario Trenitalia sposta la fermata di oltre una decina di Frecce da Campo di Marte alla stazione di S.M.Novella, senz’altro più conveniente per l’aspetto commerciale.
Non a caso Trenitalia sostiene che le Frecce sono “treni a mercato, a rischio di impresa, in concorrenza con altro gestore”, cioè in concorrenza con Italo di NTV. Ma “a Campo di Marte con il nuovo orario rimangono in servizio ogni giorno 4 treni AV”. “Una scelta non concordata”, ha commentato l’assessore regionale Ceccarelli, probabilmente rimasto di stucco, insieme al Presidente Rossi, per la grossa presa di giro, a loro insaputa. La stazione S.M.Novella è senz’altro la più appetibile di Firenze, per Trenitalia e per la concorrente Italo.

Ma non ha fatto notizia più di tanto neppure il nuovo contratto di servizio Trenitalia-Regione Toscana, che sembra cancellare per i prossimi 15 anni ogni ipotesi di treno metropolitano, tanto osannato dal presidente Rossi e dal sindaco Nardella, nel caso della costruzione del tunnel Tav e della (presunta) liberazione dei binari di superficie. Infatti nel contratto si prevede di acquisire un centinaio di treni nuovi, per oltre metà nuovi diesel per le linee minori non elettrificate, e gli altri nuovi, piccoli se non in doppia composizione, per sostituire gli attuali vecchi treni a media lunga percorrenza: quindi quale sarebbe il “materiale rotabile” da utilizzare per l’immaginario futuro treno metropolitano ogni 10 minuti nel nodo fiorentino? Ma la cosa del nuovo contratto che indigna i pendolari del Valdarno è il ricordo di una frase pronunciata dal presidente Rossi nell’estate 2014, quando dichiarò che non avrebbe firmato alcun contratto con Trenitalia, “finché non sarà garantito che i treni regionali passino avanti all’alta velocità, i pendolari hanno diritto ad arrivare in orario”.
E intanto gli inchini sono continuati e continueranno, e il contratto di servizio è stato firmato prima il 30 luglio 2016 e adesso c’è addirittura un’altro contratto, lunghissimo, fino al 2034, che non dà alcuna speranza ai pendolari del Valdarno e della linea aretina.
*Maurizio Da Re
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Maurizio Da Re
Maurizio Da Re, attivista ambientalista critico e resistente, portavoce del Comitato pendolari Valdarno Direttissima. Ha ripreso ad occuparsi da volontario di trasporti, mobilità e territorio. Ha curato i libri "Cambiamenti climatici e il movimento di Greta Thunberg" e "Dario Paccino, dall'imbroglio ecologico alla crisi climatica".

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