A Napoli, da tempo, si aggirano i fantasmi del lavoro nero, usciti dal sottosuolo per lottare. Quella di Napoli sotterranea è una storia di sfruttamento ma è soprattutto una storia di riscatto. I lavoratori e le lavoratrici hanno vinto! Si è tenuto un tavolo di incontro tra l’assessora Clemente e le attiviste dell’ Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo, di Potere al Popolo – Napoli e una delegazione di ex lavoratori del sito archeologico.
“Abbiamo chiesto la fine della concessione verso privati del bene e quindi una gestione pubblica del sito per garantire maggiori diritti ai lavoratori e per utilizzare i proventi del sito per fini sociali”, dichiarano le attiviste, “L’assessora ha finalmente ascoltato e accolto le nostre richieste. Il Comune ha infatti dichiarato di non voler rinnovare alla scadenza naturale, il prossimo 13 maggio, la concessione del sito di Napoli Sotterranea all’attuare gestore Albertini e si è impegnato a internalizzare il servizio attraverso una fase di transizione, che prevederà un affidamento temporaneo della durata di massimo 4 anni a Napoli Servizi, per riuscire ad arrivare successivamente a una internalizzazione completa del sito.
Ci auguriamo che il Comune tenga fede a quanto dichiarato oggi e continueremo a monitorare e tenere alta l’attenzione su un bene come Napoli Sotterranea, da troppo tempo sottratto alla cittadinanza. Tutti sapevano quello che succedeva lì dentro ma solo grazie alla determinazione dei lavoratori finalmente si sta invertendo la rotta. Facciamo di Napoli Sotterranea un bene comune, rendiamo questo sito un simbolo di riscatto e cambiamento per tutta la città.”.
Qui trovate la nostra proposta per la gestione di Napoli Sotterranea come bene comune.
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