Quale futuro per l’ex Sadam di Castiglion Fiorentino?

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Il 27 gennaio 2021 è una data destinata a rimanere nella memoria per Castiglion Fiorentino: è il giorno in cui è stata venduta l’area dell’ex stabilimento saccarifero Sadam e decenni di storia legati allo Zuccherificio e i ricordi di tante stagioni, vissute dai giovani di numerose generazioni che hanno condotto lì le prime esperienze lavorative, sono andati definitivamente in archivio.

Il tutto si è chiuso con la vendita all’asta, curata dal Tribunale di Bologna, dell’intera proprietà dopo 15 anni che hanno rappresentato una triste storia per tutti noi, iniziati nel 2006 con la dismissione volontaria in ottemperanza a leggi e, soprattutto, a incentivi europei. Una chiusura sancita con la procedura di concordato lì attivata a seguito dei guai economici di uno dei più grandi gruppi industriali italiani, la Maccaferri, proprietaria anche di Sadam.

Lo stesso sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli, salito a Bologna per assistere all’evento con la segreta speranza di comunicare la vittoria di acquirenti castiglionesi, ha annunciato praticamente in tempo reale, il risultato di un’asta che ha purtroppo visto uscire perdenti due imprese locali: la Menci spa, castiglionese da sempre, e Aboca, castiglionese di adozione, imprese che avrebbero indubbiamente garantito un futuro tranquillo e sereno per l’area in questione, grazie a quello che hanno rappresentato e continuano a rappresentare per la realtà del nostro territorio.

Le voci in diretta da Bologna hanno salutato i vincitori con informazioni reperite all’ultimo minuto che lasciavano comunque ben sperare: “GIBBI SRL, un gruppo che opera nel settore agroalimentare”, ha detto il sindaco, grazie forse ad una fugace presentazione e a qualche frettolosa e sconclusionata ricerca su internet. La cosa triste è che con i mezzi informatici che attualmente abbiamo a disposizione sarebbe stato sufficiente esattamente un minuto in più per permettere a chiunque di verificare l’inesattezza e quindi l’inopportunità della suddetta affermazione.

Ma si sa, quello che dice il sindaco è per tanti e per molti motivi inconfutabile, e quindi tra il pomeriggio del 27 e la mattina del 28 gennaio scorso, il 99% dei mezzi di informazione che hanno comunicato la notizia dell’esito dell’asta bolognese hanno parlato del “grande gruppo agroalimentare che investirà a Castiglion Fiorentino”, senza che nessuno abbia verificato questa informazione!

Non osiamo immaginare, in casa Gibbi, le risate che si saranno fatti la presidente del consiglio di amministrazione, il consigliere e soprattutto i tre signori/e, Buglisi, Famà e Principato possessori ufficialmente del 100% della Gibbi srl, una società che vanta un capitale versato di 5.000.000 di euro e ben… un dipendente (uno!) in seno alle proprie e tante variegate attività che sicuramente non hanno però nulla a che fare con l’agroalimentare.

Gibbi si occupa semmai di acquisti, vendite, noleggi, permute di immobili e terreni; siamo quindi semplicemente di fronte a degli investitori che si sono adoperati per acquisire qualcosa che era a bilancio per decine di milioni di euro in Sadam e che è stato valutato da un tecnico di Fermo addirittura 0.680 euro per mq (!), compresi i fabbricati esistenti ed una potenzialità edificatoria impressionante, completamente “dimenticata” nel bando di vendita. Per la cronaca, visto l’esito dell’asta, il tutto è stato venduto alla fine per 1,20 euro al mq.

I risvolti della vicenda sono molteplici. La Gibbi è proprietaria al 100% di ulteriori otto società a responsabilità limitata, e ha quote importanti in una società per azioni e quote ininfluenti in altre due srl. Tra esse vi sono in effetti anche minime attività agricole, ma soprattutto si parla di energie rinnovabili e commercio in immobili.

Tra tutte le aziende facenti capo a Gibbi i dipendenti non arrivano ad un totale di 25 e, da quello che risulta dai dati ufficiali, sono sparsi in tanti luoghi, tutti nel Meridione. È comunque questo un dato che di per sé non vorrebbe dire molto, perché si possono appaltare i lavori ed il numero dei braccianti agricoli assunti non va a finire in quello dei dipendenti fissi. Da notare che tutte le società del Gruppo hanno sede principale presso due indirizzi di Roma, salvo poi avere sedi secondarie a Brindisi, Lecce, Taranto e Catania.

Speriamo comunque che i nuovi proprietari vengano presto a presentare il loro progetto per Castiglion Fiorentino, magari per scoprire tutti assieme come questo, chissà, sarà proprio incentrato sull’agroalimentare.

L’unica cosa assolutamente certa è che per una parte dell’area Sadam deve essere ancora approvata, e quindi eseguita, la bonifica. La Commissione consiliare appositamente costituita ha ripreso i lavori proprio il 4 febbraio. Adesso le lentezze sulla bonifica sono da più parti giustamente lamentate e si faranno più pesanti perché quanto stanziato dall’Europa se ne è volato via assieme alla Sadam.

Con Gaetano Buglisi, l’azionista di riferimento e vero “uomo forte” di Gibbi srl, l’intera comunità Castiglionese presto dovrà avere a che fare per risolvere i tanti problemi ancora legati all’ormai ex area Sadam.

Rossano Gallorini

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Rossano Gallorini

Rossano Gallorini, nato a Castiglion Fiorentino (AR) dove vive ed esercita la professione di libero professionista Geometra. Dal 2012 al 2014 una breve ma intensa avventura amministrativa come assessore all’Ambiente lo vede impegnato in una lotta contro il progetto di riconversione dell’Ex Zuccherificio SADAM di Castiglion Fiorentino in una MEGA-CENTRALE a BOMASSE. Molte le iniziative messe allora in campo per portare ad una verifica puntuale del progetto che sarebbe stato enormemente impattante per l’intera Val di Chiana. Il suo impegno ufficiale nel Procedimento Amministrativo contribuì alla bocciatura del progetto. Il parere di diniego resse ai ricorsi presentati dai proponenti al TAR e CONSIGLIO DI STATO. Dal 2015 siede nuovamente in Consiglio Comunale con una lista Civica che lo aveva visto come candidato a Sindaco.

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