Piani inclinati di Eleonora Carta

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Sardegna e sequestri, un connubio che un tempo andava per la maggiore e che oggi invece con la cosiddetta Anonima Sequestri/Anonima Sarda risulta anacronistica ed in completo riadattamento, dismettendo quella che fu definita la stagione dei sequestri.

Ma, c’è un ma: Eleonora Carta con Piani inclinati ci riporta a questo fenomeno ritenuto superato: nel suo romanzo si parla di un sequestro con relativa legge sul blocco dei beni, operante anni fa. Non solo, addirittura del sequestro di minori. L’ Anonima Sequestri fa notizia anche se non esiste più, e se non esiste più allora risultano inspiegabili le scomparse di minori. Pedofilia? Linda de Falco, maggiore del ROS e Daniele Fois, della Forestale – tanto disprezzata dai carabinieri che la ritengono un insieme di semplici giardinieri – indagano in lotta contro il tempo sapendo che le prime ore sono fondamentali per capire cosa sta succedendo.

Ma oltre a Fois e De Falco, è la Sardegna che ha un ruolo importante in questo thriller. La natura incontaminata; la descrizione del panorama; i lunghi silenzi di chilometri di una costa che non ha presenza umana ed il sottofondo del codice barbaracino, un codice comportamentale che è portatore di un clima generale ostile e/o omertoso nei confronti di chi indaga, di reticenza verso gli sconosciuti; la macchia mediterranea; piccole abitazioni addossate le une alle altre dove non esiste nessun fatto privato; dove la “agiustizia” dello Stato non è ben vista, in quanto lo Stato è assente/o complice e connivente, e le forze dell’ordine sono viste e vissute come forze d’occupazione; dove in paesi di pochi abitanti se non arriva l’adsl, arriva comunque il cemento; miniere abbandonate e fabbriche dismesse che alimentano la fame di lavoro ed il suo miraggio.

Dicevamo del duo che indaga; un duo che ha la diffidenza reciproca come dato che contraddistingue il loro rapporto, almeno inizialmente. Da una parte abbiamo la De Falco, amante del mare della Sardegna, attratta da un mare sinonimo di libertà a cui non si può dire di no, che alla sua modalità di condurre le indagini applica lo studio psicologico del sospettato, la fenomenologia del sequestro di persona, che scava negli occhi di chi ha di fronte per capire i sentimenti nascosti. Dall’altra abbiamo Fois che applica come metodo sia la conoscenza del territorio sia quella pazienza e quella tranquillità sincronizzate ai tempi della natura. Fois che combatte contro la devastazione del territorio portata avanti, anche, dagli incendi appiccati volutamente e dagli abusi edilizi compiuti dai nuovi padroni della costa, come gli emiri del Golfo che rendono artificiale quanto creano facendo divenire i flussi turistici prioritari rispetto ad un rapimento.

Linda e Daniele si studiano, ad insaputa l’una dell’altro, arrivando ad una stima ed empatia reciproca. Li accomuna il capire cosa spinge le persone a compiere gesti inconsulti; il desiderio di vedere la fine dell’indagine, e noi con loro. Leggere la caccia al colpevole dei misfatti è come assistere ad una partita a scacchi con mosse e contromosse, da una parte la follia, dall’altra l’emotività che si trasforma in una sorta di “sindrome di Stoccolma”“. Avvincente lettura sulla quale l’autrice annuncia una prossima indagine che speriamo tenga ancora la Sardegna come positiva ambientazione. Una Sardegna che trasmette una magia di cui è facile cadere vittima, con il suo dialetto le sue salsicce, il pecorino e la Malvasia.

Edoardo Todaro

Eleonora Carta, Piani inclinati, Piemme, 2020, pp 448, euro 17.50

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Edoardo Todaro

Oltre a svolger la propria militanza tra realtà autogestite (CPA) e sindacali (delegato RSU Cobas presso Poste spa) è appassionato di letture, noir in particolare. È tra i collaboratori, con le proprie recensioni, del blog Thriller Pages

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