Io, Agrò e il generale di Domenico Cacopardo

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Chi conosce un minimo gli avvenimenti che hanno contraddistinto la Storia d’Italia non si meraviglierà più di tanto per quanto scritto da Domenico Cacopardo in questo Io, Agrò e il generale. Pagine che ci portano a tu per tu con attività poco chiare poste in essere nel nome della legalità e della sicurezza da parte di un maggiore in pensione, che ha prestato servizio nella brigata Folgore e che ha partecipato alla spedizione “Restro Hope” in Somalia, agguato al check- point Pasta compreso, con la costituzione della Società Legalità e Sicurezza.

E’ un ex ufficiale, decorato al valore militare, che pur in età piuttosto avanzata si tiene in forma, fisica e mentale, con grandi nuotate anche con temperature proibitive, e che oltre ad essere un conoscitore delle tecniche antiguerriglia è un esperto di cosa possono rivelare le espressioni facciali, è un appassionato di modellismo militare e un anticomunista convinto.

All’inizio ci riferivamo alla conoscenza della storia d’Italia in quanto una società come quella che vede alla testa l’ex maggiore Pancrazio Lotale ricorda molto ma molto da vicino Gladio, l’organizzazione operante in Italia fino ai primi anni ’90 con lo scopo di contrastare la minaccia comunista proveniente dall’Europa dell’est: la più grande società privata di difesa del cittadino in Sicilia, composta da ex militari in pensione che restano commilitoni.

Se ci riporta alla mente Gladio, ci riporta alla mente il famoso “tintinnare di sciabole” che ha accompagnato i vari tentativi di colpo di stato succedutisi in Italia. Una società che fa gola agli appetiti di banche infiltrate dalla criminalità organizzata con cui Lotale, faccendiere con le mani in pasta in ogni cosa losca, non vuole avere assolutamente niente a che fare e che, presuntuosamente si illude di combattere.

Ma un uomo del genere ha nel suo dna una considerazione del genere femminile che rasenta lo zero assoluto: antiabortista, pensa che le donne siano al suo servizio per soddisfare le proprie esigenze sessuali e farsi vanto delle sue prestazioni vista l’età, ritiene che tutte le femmine siano sempre le colpevoli di tutto ciò che accade e, di fronte alla scomparsa della propria figlia, continua a comportarsi come se fosse ancora in attività militare: “responsabilità e doveri nei confronti del paese che abbiamo servito e continuiamo a servire” sono i valori militari che divengono di riferimento anche nella vita civile; nostalgico del tempo che fu, che considera i tempi d’oggi decaduti.

Un finale che assolutamente non ti aspetti rende la lettura di questo libro avvincente ed interessante. Il tutto avviene in Sicilia, con il suo profumo dei fiori di limone, le linguine allo scoglio e le aragostelle pescate dall’ultimo dei grandi pescatori, il marsala, gli arancini.

Edoardo Todaro

Domenico Cacopardo, Io, Agrò e il generale, Marsilio, Venezia 2021, pp. 480, 18 euro

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Edoardo Todaro

Oltre a svolger la propria militanza tra realtà autogestite (CPA) e sindacali (delegato RSU Cobas presso Poste spa) è appassionato di letture, noir in particolare. È tra i collaboratori, con le proprie recensioni, del blog Thriller Pages

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