Gli sciacalli di Alessandro Carlini

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La seconda guerra mondiale è finita? Il regime fascista è caduto? I tedeschi cacciati? Le risposte le troviamo in questo noir, e sono risposte che respingono al mittente le domande. La pace apparente, la tranquillità ritrovata si perdono grazie a una 1100 nera, una macchina fantasma che semina morti, morti che intralciano il ritorno della pace. Un paese che si vuole lasciare il passato alle spalle e si ritrova, in particolare nel nord, Ferrara in questo caso, con la sua umidità appiccicosa, che toglie la voglia di respirare; con i propri abitanti che si nascondono dietro l’ipocrisia, pronti a tutto per non cambiare niente, che ci siano i tedeschi in casa o gli alleati che sfilano per le strade. Una città con un passato segnato da troppo fascismo, con un proletariato composto essenzialmente di braccianti, a fare i conti con qualcosa di non risolto. Uno Stato distrutto dalla guerra che vuole rimettersi in piedi in tempi strani, senza certezze, in cui tutto può succedere.

Il desiderio di normalità, la voglia di vivere che riaffiora dopo la disperazione dovuta agli avvenimenti bellici e post bellici, è messa in discussione, dagli agguati in stile GAP, Gruppi di Azione Partigiana.
Il sostituto procuratore Aldo Marano abituato a riflettere, indaga, con i suoi tanti sospetti, i molti dubbi, ed i pochi indizi utili a disposizione; alla ricerca del colpo di fortuna che possa cambiare le sorti, già scritte, di una partita ancora tutta da giocare. Deve indagare per capire perché se la guerra è finita, la voglia di uccidere no; con un paese con un popolo di ex: fascisti, partigiani, prigionieri, disertori pronti all’azione, pronti ad agire. Sotto i proiettili provenienti dalla 1100 e dalla motocicletta di supporto, finiscono ex fascisti, possidenti, notabili ma anche chi con il fascismo non ha avuto niente a che fare. Proprio questi ultimi sono coloro che mettono in discussione le conclusioni affrettate che le istituzioni desiderano, ponendo così fine ad una indagine mal sopportata.

Gli sciacalli è un noir che in parallelo si sposta ad indagare i rapporti sentimentali di Marano, entrando dentro una vera e propria psicologia di coppia, con un matrimonio che rischia di naufragare visto che il sostituto procuratore mette la dedizione al proprio lavoro come priorità sacrificando tutti gli altri sentimenti; e poi abbiamo gli altri personaggi, come Sperandio il sicario che dà il colpo di grazia a chi giace in fin di vita, che non si fa mancare niente: collaborazionista, spia, delatore, riciclato, un perfetto trasformista, alla ricerca della bella morte; un esempio del trasformismo dell’opportunismo umano, e ancora Tito e la vendetta che lo guida.

Come dicevo, i punti interrogativi sono sul perché tutto questo accade, sulla ragione politica che diviene la scusa buona con cui farsi scudo per una banda che non si sa se abbia una appartenenza politica o invece si muova per un mero intento criminale; ciò che prevale sono le ragioni di lucro o la vendetta privata? Quanto qui descritto ci porta alla mancata epurazione post bellica; alla consegna delle armi dei partigiani, avvenuta in parte; all’amnistia del ’46 che fu un vero e proprio colpo di spugna sui crimini fascisti; ai fascisti che si riciclano, con la politica come strumento di arricchimento; al Partito Comunista che deve obbedienza al nuovo ordine mondiale e tenere a freno le istanze di rivolta che emergono da chi ritiene la resistenza tradita.

Marano dà un nome alla banda, che in quanto approfitta della situazione di difficoltà, non può che essere “Gli sciacalli”. Il sostituto procuratore in parallelo ha nelle proprie mani un processo fondamentale in quel contesto: il processo ai vertici locali del fascismo, e si barcamena nel confine labile tra giustizia e vendetta. Quindi per fortuna non abbiamo a che fare con il Pansa di turno; o con la riscrittura della storia; bensì con pagine della storia di questo paese, che non dovrebbero essere pagine rimosse ma conosciute e condivise.

Alessandro Carlini, Gli sciacalli, Newton Compton, Roma 2021, pp. 384, € 9.90

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Edoardo Todaro

Oltre a svolger la propria militanza tra realtà autogestite (CPA) e sindacali (delegato RSU Cobas presso Poste spa) è appassionato di letture, noir in particolare. È tra i collaboratori, con le proprie recensioni, del blog Thriller Pages

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